Indice

 

Primo Libro di Samuele. 2

Eli e Samuele, gli ultimi due giudici d'Israele. 2

Nascita di Samuele. 2

Cantico di Anna. 3

Scelleraggini dei figli di Eli e loro castigo. 4

Vocazione di Samuele. 5

L'arca di Dio presa dai Filistei; morte di Eli e dei suoi figli 5

L'arca del patto presso i Filistei 6

L'arca rimandata a Israele. 7

Sconfitta dei Filistei a Eben-Ezer 8

Samuele giudice d'Israele. 9

Israele chiede un re. 9

Saul presso Samuele a Rama. 9

Saul unto re d'Israele. 10

Saul sconfigge gli Ammoniti 11

Conferma dell'autorità regale di Saul 12

Avvertimenti ed esortazioni di Samuele. 12

Regno di Saul, 13:1-31:13. 13

Guerra contro i Filistei; primo peccato di Saul 13

Impresa di Gionatan; vittoria d'Israele. 14

Gionatan scampa alle conseguenze di un giuramento irresponsabile di Saul 15

Le guerre di Saul 16

Guerra contro gli Amalechiti; secondo peccato di Saul 16

Davide unto re da Samuele. 18

Davide al servizio di Saul 18

Davide vince Goliat 19

Amicizia di Gionatan per Davide. 21

Saul tenta di uccidere Davide. 21

Davide, genero di Saul 21

Saul attenta alla vita di Davide; fuga di Davide. 22

Patto fra Davide e Gionatan. 23

Fuga di Davide a Nob e a Gat 24

Davide nella spelonca di Adullam, poi in Moab. 25

Massacro dei sacerdoti e degli abitanti di Nob per ordine di Saul 25

Davide salva Cheila dalle mani dei Filistei 26

Davide nel deserto di Zif e di Maon. 27

Saul risparmiato da Davide nella spelonca di En-Ghedi 27

Morte di Samuele; malvagità di Nabal e saggezza di Abigail 28

Saul risparmiato un'altra volta da Davide. 30

Davide nel paese dei Filistei 31

I Filistei si preparano alla guerra; Saul consulta l'evocatrice di spiriti a En-Dor 32

Davide allontanato dall'esercito dei Filistei 33

Gli Amalechiti saccheggiano e incendiano Siclag e sono poi sconfitti da Davide. 33

Gl'Israeliti sconfitti dai Filistei; morte di Saul e di Gionatan. 34


Primo Libro di Samuele

(Os 13:11)

 

Eli e Samuele, gli ultimi due giudici d'Israele

1:1-12:25 (Sl 99:6)

 

Nascita di Samuele

(De 12:5-18; 16:16-17)(Ge 29:30-31; 30:1-2)

  1:1 C'era un uomo di Ramataim-Sofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliù, figlio di Toù, figlio di Suf, efraimita.

  1:2 Aveva due mogli: una di nome Anna e l'altra di nome Peninna. Peninna aveva dei figli, ma Anna non ne aveva.

  1:3 Quest'uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorare il SIGNORE degli eserciti e offrirgli dei sacrifici a Silo; e là c'erano i due figli di Eli, Ofni e Fineas, sacerdoti del SIGNORE.

  1:4 Nel giorno in cui Elcana offrì il sacrificio diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti;

  1:5 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché il SIGNORE l'avesse fatta sterile.

  1:6 La rivale mortificava continuamente Anna per amareggiarla perché il SIGNORE l'aveva fatta sterile.

  1:7 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa del SIGNORE, Peninna la mortificava a quel modo; perciò lei piangeva e non mangiava più.

  1:8 Elcana, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Per te io non valgo forse più di dieci figli?

 

Nu 30:4, ecc.; Sl 50:15; 120:1, ecc.; Gm 5:13; Fl 4:6-7

  1:9 Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Silo, Anna si alzò. Il sacerdote Eli stava in quell'ora seduto sulla sua sedia all'entrata del tempio del SIGNORE.

  1:10 Lei aveva l'anima piena di amarezza e pregò il SIGNORE piangendo dirottamente.

  1:11 Fece un voto e disse: «O SIGNORE degli eserciti, se hai riguardo all'afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al SIGNORE per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sulla sua testa».

  1:12 La sua preghiera davanti al SIGNORE si prolungava, ed Eli osservava la bocca di lei.

  1:13 Anna parlava in cuor suo e si movevano soltanto le sue labbra, ma non si sentiva la sua voce; perciò Eli credette che fosse ubriaca

  1:14 e le disse: «Quanto durerà questa tua ubriachezza? Va' a smaltire il tuo vino!»

  1:15 Ma Anna rispose e disse: «No, mio signore, io sono una donna tribolata nello spirito e non ho bevuto vino né bevanda alcolica, ma stavo solo aprendo il mio cuore davanti al SIGNORE.

  1:16 Non prendere la tua serva per una donna da nulla; perché l'eccesso del mio dolore e della mia tristezza mi ha fatto parlare fino ad ora».

  1:17 Ed Eli replicò: «Va' in pace e il Dio d'Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!»

  1:18 Lei rispose: «Possa la tua serva trovare grazia agli occhi tuoi!» Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di prima.

  1:19 L'indomani lei e suo marito si alzarono di buon'ora e si prostrarono davanti al SIGNORE; poi partirono e ritornarono a casa loro, a Rama.

 

(Ge 25:21; Sl 116:1-2, 12-14) 1S 2:18-21

Elcana si unì ad Anna, sua moglie, e il SIGNORE si ricordò di lei.

  1:20 Nel corso dell'anno, Anna concepì e partorì un figlio, che chiamò Samuele; perché disse, l'ho chiesto al SIGNORE.

  1:21 E quell'uomo, Elcana, salì con tutta la sua famiglia per andare a offrire al SIGNORE il sacrificio annuo e a sciogliere il suo voto.

  1:22 Ma Anna non salì, perché disse a suo marito: «Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato davanti al SIGNORE e rimanga là per sempre».

  1:23 Elcana, suo marito, le rispose: «Fa' come ti sembra bene; rimani finché tu lo abbia divezzato, purché il SIGNORE adempia la sua parola!» Così la donna rimase a casa, e allattò suo figlio fino al momento di divezzarlo.

  1:24 Quando lo ebbe divezzato, lo condusse con sé e prese tre torelli, un efa di farina e un otre di vino; e lo condusse nella casa del SIGNORE a Silo. Il bambino era ancora molto piccolo.

  1:25 Elcana e Anna sacrificarono il torello e condussero il bambino a Eli.

  1:26 Anna gli disse: «Mio signore! com'è vero che tu vivi, o mio signore, io sono quella donna che stava qui vicina a te, a pregare il SIGNORE.

  1:27 Pregai per avere questo bambino; il SIGNORE mi ha concesso quel che io gli avevo domandato.

  1:28 Perciò anch'io lo dono al SIGNORE; finché vivrà, egli sarà donato al SIGNORE». E si prostrò là davanti al SIGNORE.

 

Cantico di Anna

Lu 1:46-55

  2:1 Allora Anna pregò e disse:

«Il mio cuore esulta nel SIGNORE,

il SIGNORE ha innalzato la mia potenza,

la mia bocca si apre contro i miei nemici

perché gioisco nella tua salvezza.

  2:2 Nessuno è santo come il SIGNORE,

poiché non c'è altro Dio all'infuori di te;

e non c'è rocca pari al nostro Dio.

  2:3 Non parlate più con tanto orgoglio;

non esca più l'arroganza dalla vostra bocca;

poiché il SIGNORE è un Dio che sa tutto

e da lui sono pesate le azioni dell'uomo.

  2:4 L'arco dei potenti è spezzato,

ma quelli che vacillano sono rivestiti di forza.

  2:5 Quelli che una volta erano sazi si offrono a giornata per il pane,

e quanti erano affamati ora hanno riposo.

La sterile partorisce sette volte,

ma la donna che aveva molti figli diventa fiacca.

  2:6 Il SIGNORE fa morire e fa vivere;

fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire.

  2:7 Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire,

egli abbassa e innalza.

  2:8 Alza il misero dalla polvere

e innalza il povero dal letame,

per farli sedere con i nobili,

per farli eredi di un trono di gloria;

poiché le colonne della terra sono del SIGNORE

e su queste ha poggiato il mondo.

  2:9 Egli veglierà sui passi dei suoi fedeli,

ma gli empi periranno nelle tenebre;

infatti l'uomo non trionferà per la sua forza.

  2:10 Gli avversari del SIGNORE saranno frantumati;

egli tonerà contro di essi dal cielo;

il SIGNORE giudicherà l'estremità della terra

e darà forza al suo re;

innalzerà la potenza del suo unto».

  2:11 Dopo, Elcana andò a casa sua a Rama e il bambino rimase a servire il SIGNORE sotto gli occhi del sacerdote Eli.

 

Scelleraggini dei figli di Eli e loro castigo

(Os 4:6-10; Ml 2:1-9) Gr 7:3-11

  2:12 I figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano il SIGNORE.

  2:13 Ecco qual era il modo di agire di questi sacerdoti riguardo al popolo: quando qualcuno offriva un sacrificio, il servo del sacerdote veniva nel momento in cui si faceva cuocere la carne; teneva in mano una forchetta a tre punte,

  2:14 la piantava nella caldaia o nel paiuolo o nella pentola o nella marmitta, e tutto quello che la forchetta tirava su, il sacerdote lo prendeva per sé. Così facevano a tutti gl'Israeliti che andavano là, a Silo.

  2:15 Anche prima che si fosse bruciato il grasso, il servo del sacerdote veniva e diceva all'uomo che faceva il sacrificio: «Dammi della carne da fare arrostire, per il sacerdote; poiché egli non accetterà da te carne cotta, ma cruda».

  2:16 Se quell'uomo gli diceva: «Si bruci prima di tutto il grasso, poi prenderai quello che vorrai», egli rispondeva: «No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò con la forza!»

  2:17 Il peccato di quei giovani era dunque grandissimo agli occhi del SIGNORE, perché disprezzavano le offerte fatte al SIGNORE.

 

1S 1:20-28; Sl 128

  2:18 Ma Samuele faceva il servizio davanti al SIGNORE; era ancora un bambino e indossava un efod di lino.

  2:19 Sua madre gli faceva ogni anno una piccola tunica e gliela portava quando saliva con suo marito a offrire il sacrificio annuale.

  2:20 Eli benedisse Elcana e sua moglie, e disse: «Il SIGNORE ti dia prole da questa donna, in cambio del dono che lei ha fatto al SIGNORE!» Essi ritornarono a casa loro.

  2:21 Il SIGNORE visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figli e due figlie. Intanto il piccolo Samuele cresceva presso il SIGNORE.

 

De 21:18-21; Pr 15:10

  2:22 Eli era molto vecchio e udì tutto quello che i suoi figli facevano a tutto Israele e come si univano alle donne che erano di servizio all'ingresso della tenda di convegno.

  2:23 Disse loro: «Perché fate queste cose? Poiché odo tutto il popolo parlare delle vostre azioni malvagie.

  2:24 Non fate così, figli miei, poiché quel che odo di voi non è buono; voi traviate il popolo di Dio.

  2:25 Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio lo giudica; ma se pecca contro il SIGNORE, chi intercederà per lui?» Quelli però non diedero ascolto alla voce del loro padre, perché il SIGNORE li voleva far morire.

  2:26 Intanto, il piccolo Samuele continuava a crescere ed era gradito sia al SIGNORE sia agli uomini.

 

1S 3:11-14 (1S 4:11-18; 22:16-21; 1R 2:26-27, 35; Ez 44:15-16) Os 8:7

  2:27 Un uomo di Dio andò da Eli e gli disse: «Così parla il SIGNORE: "Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, quando essi erano in Egitto al servizio del faraone?

  2:28 Non lo scelsi dunque fra tutte le tribù d'Israele per diventare mio sacerdote, per salire al mio altare, per bruciare il profumo e indossare l'efod in mia presenza? Non diedi alla casa di tuo padre tutti i sacrifici, consumati dal fuoco, dei figli d'Israele?

  2:29 Allora, perché calpestate i miei sacrifici e le mie oblazioni che ho comandato di offrire nel mio santuario? Come mai onori i tuoi figli più di me e vi ingrassate con il meglio di tutte le oblazioni d'Israele, mio popolo?"

  2:30 Perciò, così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero state al mio servizio per sempre"; ma ora il SIGNORE dice: "Lungi da me tale cosa! Poiché io onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno disprezzati.

  2:31 Ecco, i giorni vengono, in cui troncherò il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, in modo che non vi sia in casa tua nessun vecchio.

  2:32 Vedrai lo squallore nella mia dimora, mentre Israele sarà ricolmo di beni, e non vi sarà mai più nessun vecchio nella tua casa.

  2:33 Quello dei tuoi che non toglierò via dal mio altare, rimarrà per consumarti gli occhi e rattristarti il cuore; e tutti i nati e cresciuti in casa tua moriranno nel fiore degli anni.

  2:34 Ti servirà di segno quello che accadrà ai tuoi figli, a Ofni e a Fineas: tutti e due moriranno in uno stesso giorno.

  2:35 Io mi susciterò un sacerdote fedele, che agirà secondo il mio cuore e secondo il mio desiderio; gli darò una casa stabile ed egli sarà al servizio del mio unto per sempre.

  2:36 Chiunque rimarrà della tua casa verrà a prostrarsi davanti a lui per avere una moneta d'argento e un pezzo di pane, e dirà: Ammettimi, ti prego, a fare qualcuno dei servizi del sacerdozio, perché io abbia un boccone di pane da mangiare"».

 

Vocazione di Samuele

Gr 1:4-9 (1S 2:27-36; 4:1, ecc.) Mt 11:25

  3:1 Il piccolo Samuele serviva il SIGNORE sotto gli occhi di Eli. La parola del SIGNORE era rara a quei tempi, e le visioni non erano frequenti.

  3:2 In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a intorbidarsi e non gli consentiva di vedere, se ne stava un giorno coricato nel suo luogo consueto;

  3:3 la lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del SIGNORE dove si trovava l'arca di Dio.

  3:4 Il SIGNORE chiamò Samuele, il quale rispose: «Eccomi!»

  3:5 Poi corse da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Eli rispose: «Io non ti ho chiamato, torna a coricarti». Ed egli andò a coricarsi.

  3:6 Il SIGNORE chiamò Samuele di nuovo. Samuele si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Egli rispose: «Figlio mio, io non ti ho chiamato; torna a coricarti».

  3:7 Ora Samuele non conosceva ancora il SIGNORE e la parola del SIGNORE non gli era ancora stata rivelata.

  3:8 Il SIGNORE chiamò di nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Allora Eli comprese che il SIGNORE chiamava il bambino.

  3:9 Ed Eli disse a Samuele: «Va' a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: "Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta"». Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto.

  3:10 Il SIGNORE venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta».

  3:11 Allora il SIGNORE disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi la udrà ne avrà intronati tutt'e due gli orecchi.

  3:12 In quel giorno io compirò contro Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa.

  3:13 Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla sua casa per sempre, a causa dell'iniquità che egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attirato su di sé la maledizione ed egli non li ha sgridati.

  3:14 Perciò io giuro alla casa di Eli che l'iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con sacrifici né con oblazioni».

  3:15 Samuele rimase coricato fino alla mattina, poi aprì le porte della casa del SIGNORE. Egli temeva di raccontare a Eli la visione.

  3:16 Ma Eli chiamò Samuele e disse: «Samuele, figlio mio!» Egli rispose: «Eccomi».

  3:17 Ed Eli: «Qual è la parola che egli ti ha detto? Ti prego, non me la nascondere! Dio ti tratti con il massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello che egli ti ha detto».

  3:18 Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse: «Egli è il SIGNORE: faccia quello che gli parrà bene».

  3:19 Samuele intanto cresceva e il SIGNORE era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole.

  3:20 Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito come profeta del SIGNORE.

  3:21 Il SIGNORE continuò ad apparire a Silo, poiché a Silo il SIGNORE si rivelava a Samuele mediante la sua parola.

 

L'arca di Dio presa dai Filistei; morte di Eli e dei suoi figli

Sl 78:56-64; 1S 3:11-14

  4:1 E la parola di Samuele era rivolta a tutto Israele.

Israele uscì contro i Filistei per dar battaglia, e si accampò presso Eben-Ezer; i Filistei erano accampati presso Afec.

  4:2 I Filistei si schierarono in battaglia di fronte a Israele; il combattimento divampò e Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia circa quattromila uomini.

  4:3 Quando il popolo fu tornato nell'accampamento, gli anziani d'Israele dissero: «Perché oggi il SIGNORE ci ha sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a Silo a prendere l'arca del patto del SIGNORE perché essa venga in mezzo a noi e ci salvi dalle mani dei nostri nemici!»

  4:4 Il popolo quindi mandò gente a Silo, e di là fu portata l'arca del patto del SIGNORE degli eserciti, il quale sta fra i cherubini; e i due figli di Eli, Ofni e Fineas, erano là, con l'arca del patto di Dio.

  4:5 Quando l'arca del patto del SIGNORE entrò nell'accampamento, tutto Israele alzò grida di gioia, sì che ne rimbombò la terra.

  4:6 I Filistei, all'udire quelle alte grida, dissero: «Che significano queste grandi grida nell'accampamento degli Ebrei?» E seppero che l'arca del SIGNORE era arrivata nell'accampamento.

  4:7 I Filistei ebbero paura, perché dicevano: «Dio è venuto nell'accampamento». Ed esclamarono: «Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati.

  4:8 Guai a noi! Chi ci salverà dalle mani di questi dèi potenti? Questi sono gli dèi che colpirono gli Egiziani d'ogni sorta di flagelli nel deserto.

  4:9 Siate forti, Filistei, e comportatevi da uomini, affinché non diventiate schiavi degli Ebrei, come essi sono stati schiavi vostri! Comportatevi da uomini e combattete!»

  4:10 I Filistei, dunque combatterono, Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì verso la sua tenda. La disfatta fu enorme, e caddero fra gli Israeliti trentamila fanti.

  4:11 L'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineas, morirono.

  4:12 Un uomo di Beniamino, fuggito dal campo di battaglia, arrivò di corsa a Silo quel medesimo giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra.

  4:13 Quando giunse, Eli stava sull'orlo della strada seduto sulla sua sedia, aspettando ansiosamente, perché gli tremava il cuore per l'arca di Dio. Appena quell'uomo entrò nella città portando la notizia, un grido si alzò da tutta la città.

  4:14 Eli, udendo le grida, disse: «Che significa questo tumulto?» E quell'uomo corse a portare la notizia a Eli.

  4:15 Eli aveva novantotto anni; la vista gli si era indebolita, così che non poteva vedere.

  4:16 Quell'uomo disse a Eli: «Sono io che vengo dal campo di battaglia, e che ne sono fuggito oggi». Ed Eli disse: «Come sono andate le cose, figlio mio?»

  4:17 E colui che portava la notizia rispose: «Israele è fuggito davanti ai Filistei; vi è stata una grande strage fra il popolo; anche i tuoi due figli, Ofni e Fineas, sono morti e l'arca di Dio è stata presa».

  4:18 Appena udì menzionare l'arca di Dio, Eli cadde dalla sua sedia all'indietro, accanto alla porta; si ruppe la nuca e morì, perché era un uomo vecchio e pesante. Era stato giudice d'Israele per quarant'anni.

  4:19 Sua nuora, moglie di Fineas, era incinta e prossima al parto; quando udì la notizia che l'arca di Dio era stata presa e che suo suocero e suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché sorpresa a un tratto dai dolori.

  4:20 Mentre stava per morire, le donne che l'assistevano le dissero: «Non temere, poiché hai partorito un figlio». Ma lei non rispose e non ci fece caso.

  4:21 Al suo bambino mise il nome di Icabod, dicendo: «La gloria si è allontanata da Israele!», perché l'arca di Dio era stata presa, ed erano morti suo suocero e suo marito.

  4:22 E disse: «La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di Dio è stata presa».

 

L'arca del patto presso i Filistei

(Sl 115:1-8; Gr 10:14-15) Gb 20:5

  5:1 I Filistei, quindi, presero l'arca di Dio e la trasportarono da Eben-Ezer a Asdod;

  5:2 presero l'arca di Dio, la portarono nella casa di Dagon e la misero accanto a Dagon.

  5:3 E il giorno dopo, gli Asdodei, alzatisi di buon'ora, trovarono Dagon caduto con la faccia a terra, davanti all'arca del SIGNORE. Presero Dagon e lo rimisero al suo posto.

  5:4 Il giorno dopo, alzatisi di buon'ora, trovarono che Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra, davanti all'arca del SIGNORE; la testa e le due mani di Dagon erano, mozzate, sulla soglia e non gli restava più che il tronco.

  5:5 Perciò, fino al giorno d'oggi, i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nella casa di Dagon a Asdod non mettono il piede sulla soglia.

 

1S 6:1-12; Gb 2:5; Sl 97:9

  5:6 Poi la mano del SIGNORE si aggravò sugli abitanti di Asdod, portò in mezzo a loro la distruzione e li colpì di emorroidi, a Asdod e nel suo territorio.

  5:7 Quando gli abitanti di Asdod videro in che modo si mettevano le cose, dissero: «L'arca del Dio d'Israele non rimarrà in mezzo a noi, poiché la mano del SIGNORE è pesante su di noi e su Dagon, nostro dio».

  5:8 Mandarono quindi a convocare presso di loro tutti i prìncipi dei Filistei e dissero: «Che faremo dell'arca del Dio d'Israele?» I prìncipi risposero: «Si trasporti l'arca del Dio d'Israele a Gat».

  5:9 Così trasportarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. E quando l'ebbero trasportata, la mano del SIGNORE fu contro la città che si fece prendere da un grande panico. Il SIGNORE colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d'emorroidi scoppiò in mezzo a loro.

  5:10 Allora mandarono l'arca di Dio a Ecron. E come l'arca di Dio giunse a Ecron, gli abitanti di Ecron cominciarono a gridare, e dissero: «Hanno trasportato l'arca del Dio d'Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!»

  5:11 Mandarono quindi a convocare tutti i prìncipi dei Filistei e dissero: «Rimandate l'arca del Dio d'Israele; torni essa al suo posto e non faccia morire noi e il nostro popolo!» Infatti tutta la città era in preda a un terrore di morte, e la mano di Dio si faceva pesante su di essa.

  5:12 Quelli che non morivano erano colpiti d'emorroidi e le grida della città salivano fino al cielo.

 

L'arca rimandata a Israele

1S 5 (Mi 6:9; Gb 34:31-32)

  6:1 L'arca del SIGNORE rimase nel paese dei Filistei per sette mesi.

  6:2 Poi i Filistei chiamarono i sacerdoti e gl'indovini, e dissero: «Che faremo dell'arca del SIGNORE? Insegnateci il modo di rimandarla al suo luogo».

  6:3 Quelli risposero: «Se rimandate l'arca del Dio d'Israele, non la rimandate senza niente, ma fate un'offerta di riparazione; allora guarirete, e così saprete perché la sua mano non si è allontanata da voi».

  6:4 Essi chiesero: «Quale offerta di riparazione gli offriremo?» Quelli risposero: «Cinque emorroidi d'oro e cinque topi d'oro, secondo il numero dei prìncipi dei Filistei; perché unico è stato il flagello che ha colpito voi e i vostri prìncipi.

  6:5 Fate dunque delle riproduzioni delle vostre emorroidi e delle sculture dei topi che vi devastano il paese, e date gloria al Dio d'Israele; forse egli alleggerirà la sua mano da sopra di voi, da sopra i vostri dèi, e da sopra il vostro paese.

  6:6 Perché dovreste indurire il vostro cuore, come gli Egiziani e il faraone indurirono il loro cuore? Dopo che egli ebbe manifestato contro di loro la sua potenza, gli Egiziani non lasciarono forse partire gl'Israeliti?

  6:7 Fate dunque un carro nuovo e prendete due vacche che allattino e che non abbiano mai portato giogo; attaccate al carro le vacche e riconducete nella stalla i loro vitelli.

  6:8 Poi prendete l'arca del SIGNORE e mettetela sul carro; accanto ad essa mettete, in una cassetta, i lavori d'oro che presentate al SIGNORE come offerta di riparazione; poi lasciatela andare.

  6:9 E state a vedere: se sale per la via che conduce al suo paese, verso Bet-Semes, vuol dire che il SIGNORE è colui che ci ha fatto questo grande male; se no, sapremo che non ci ha colpito la sua mano, ma che questo ci è avvenuto per caso».

  6:10 Quelli dunque fecero così; presero due vacche che allattavano, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i vitelli.

  6:11 Poi misero sul carro l'arca del SIGNORE e la cassetta con i topi d'oro e le riproduzioni delle emorroidi.

  6:12 Le vacche presero direttamente la via che conduce a Bet-Semes; seguirono sempre la medesima strada, muggendo mentre andavano, e non piegarono a destra né a sinistra. I prìncipi dei Filistei le seguirono sino ai confini di Bet-Semes.

 

1Cr 13:5-13; Es 19:21; Eb 12:28-29

  6:13 Gli abitanti di Bet-Semes mietevano il grano nella valle; alzando gli occhi scorsero l'arca e si rallegrarono nel vederla.

  6:14 Il carro, giunto al campo di Giosuè di Bet-Semes, vi si fermò. C'era là una grossa pietra; essi spaccarono i legni del carro e offrirono le vacche in olocausto al SIGNORE.

  6:15 I Leviti deposero l'arca del SIGNORE e la cassetta che le stava accanto contenente gli oggetti d'oro, e misero ogni cosa sulla grossa pietra; e, in quello stesso giorno, gli abitanti di Bet-Semes offrirono olocausti e presentarono sacrifici al SIGNORE.

  6:16 I cinque prìncipi dei Filistei, veduto ciò, ritornarono il giorno stesso a Ecron.

  6:17 Questo è il numero delle emorroidi d'oro che i Filistei presentarono al SIGNORE come offerta di riparazione; una per Asdod, una per Gaza, una per Ascalon, una per Gat, una per Ecron.

  6:18 Dei topi d'oro ne offrirono tanti quante erano le città dei Filistei appartenenti ai cinque prìncipi, dalle fortezze ai villaggi di campagna che si estendono fino alla grossa pietra sulla quale fu posata l'arca del SIGNORE, e che esiste ancora al giorno d'oggi nel campo di Giosuè, il Bet-Semita.

  6:19 Il SIGNORE colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l'arca del SIGNORE; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché il SIGNORE l'aveva colpito con un grande flagello.

  6:20 Quelli di Bet-Semes dissero: «Chi può resistere in presenza del SIGNORE, di questo Dio santo? E dove andrà l'arca, partendo da noi?»

  6:21 Allora spedirono dei messaggeri agli abitanti di Chiriat-Iearim per dire loro: «I Filistei hanno ricondotto l'arca del SIGNORE; scendete e portatela presso di voi».

 

Sconfitta dei Filistei a Eben-Ezer

Gl 2:12-17; Gc 10:15-16; Ca 2:12-13; Ez 37:1-14

  7:1 Quelli di Chiriat-Iearim vennero a prendere l'arca del SIGNORE; la portarono in casa di Abinadab, sulla collina, e consacrarono suo figlio Eleazar, perché custodisse l'arca del SIGNORE.

  7:2 Dal giorno che l'arca era stata collocata a Chiriat-Iearim era passato molto tempo; vent'anni erano trascorsi e tutta la casa d'Israele alzò lamenti verso il SIGNORE.

  7:3 Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, e disse: «Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astarte, volgete risolutamente il vostro cuore verso il SIGNORE e servite lui, lui solo. Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei».

  7:4 Così i figli d'Israele tolsero via gli idoli di Baal e di Astarte, e servirono il SIGNORE soltanto.

  7:5 Poi Samuele disse: «Radunate tutto Israele a Mispa, e io pregherò il SIGNORE per voi».

  7:6 Ed essi si radunarono a Mispa, attinsero dell'acqua, la sparsero davanti al SIGNORE, digiunarono quel giorno e dissero: «Abbiamo peccato contro il SIGNORE». E Samuele fu giudice dei figli d'Israele a Mispa.

 

(Sl 99:6; Gc 2:16, 18) Sl 118:10-16; Eb 11:32-34

  7:7 I Filistei seppero che i figli d'Israele si erano radunati a Mispa, e i loro prìncipi salirono contro Israele. I figli d'Israele lo seppero, ebbero paura dei Filistei

  7:8 e dissero a Samuele: «Non cessare di pregare per noi il SIGNORE, il nostro Dio, affinché ci liberi dalle mani dei Filistei.

  7:9 Samuele prese un agnello da latte e l'offrì intero in olocausto al SIGNORE; e gridò al SIGNORE per Israele, e il SIGNORE l'esaudì.

  7:10 Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si avvicinarono per assalire Israele; ma il SIGNORE in quel giorno fece rimbombare dei tuoni con gran fragore contro i Filistei e li mise in rotta, tanto che essi furono sconfitti davanti a Israele.

  7:11 Gli uomini d'Israele uscirono da Mispa, inseguirono i Filistei e li batterono fin sotto Bet-Car.

  7:12 Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mispa e Sen, e la chiamò Eben-Ezer, e disse: «Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi».

  7:13 I Filistei furono umiliati e non tornarono più a invadere il territorio d'Israele; e la mano del SIGNORE fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele.

  7:14 Le città che i Filistei avevano prese a Israele tornarono a Israele, da Ecron fino a Gat. Israele liberò il loro territorio dalle mani dei Filistei. Ci fu pace anche fra Israele e gli Amorei.

 

Samuele giudice d'Israele

1S 12:1-5

  7:15 Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita.

  7:16 Egli andava ogni anno a fare il giro di Betel, di Ghilgal e di Mispa, ed esercitava la funzione di giudice d'Israele in tutti quei luoghi.

  7:17 Poi tornava a Rama, dove abitava; là giudicava Israele e là costruì un altare al SIGNORE.

 

Israele chiede un re

Sl 82; De 17:14-20 (1S 10:17-25; Os 13:10-11) Is 33:22

  8:1 Quando Samuele divenne vecchio, nominò i suoi figli giudici d'Israele.

  8:2 Suo figlio primogenito si chiamava Ioel e il secondo Abia; essi esercitavano la funzione di giudici a Beer-Sceba.

  8:3 I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare dall'avidità, accettavano regali e pervertivano il giudizio.

  8:4 Allora tutti gli anziani d'Israele si radunarono, e andarono da Samuele a Rama

  8:5 per dirgli: «Ecco tu sei ormai vecchio e i tuoi figli non seguono le tue orme; stabilisci dunque su di noi un re che ci amministri la giustizia, come lo hanno tutte le nazioni».

  8:6 A Samuele dispiacque questa frase: «Dacci un re che amministri la giustizia in mezzo a noi». Perciò Samuele pregò il SIGNORE.

  8:7 Allora il SIGNORE disse a Samuele: «Da' ascolto alla voce del popolo in tutto quello che ti dirà, poiché essi non hanno respinto te, ma me, affinché io non regni su di loro.

  8:8 Agiscono con te come hanno sempre agito dal giorno che li feci salire dall'Egitto fino a oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dèi.

  8:9 Ora dunque da' ascolto alla loro voce; abbi cura però di avvertirli solennemente e di fare loro ben conoscere quale sarà il modo di agire del re che regnerà su di loro».

  8:10 Samuele riferì tutte le parole del SIGNORE al popolo che gli domandava un re.

  8:11 Disse: «Questo sarà il modo di agire del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figli e li metterà sui carri e fra i suoi cavalieri e dovranno correre davanti al suo carro;

  8:12 ne farà dei capitani di migliaia e dei capitani di cinquantine; li metterà ad arare le sue terre e a mietere i suoi campi, a fabbricare i suoi ordigni di guerra e gli attrezzi dei suoi carri.

  8:13 Prenderà le vostre figlie per farsene delle profumiere, delle cuoche, delle fornaie.

  8:14 Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri migliori uliveti per darli ai suoi servitori.

  8:15 Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servitori.

  8:16 Prenderà i vostri servi, le vostre serve, il fiore della vostra gioventù e i vostri asini per adoperarli nei suoi lavori.

  8:17 Prenderà la decima delle vostre greggi e voi sarete suoi schiavi.

  8:18 Allora griderete a causa del re che vi sarete scelto, ma in quel giorno il SIGNORE non vi risponderà».

  8:19 Il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele e disse: «No! Ci sarà un re su di noi;

  8:20 anche noi saremo come tutte le nazioni; il nostro re amministrerà la giustizia in mezzo a noi, marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre».

  8:21 Samuele, udite tutte le parole del popolo, le riferì al SIGNORE,

  8:22 e il SIGNORE disse a Samuele: «Da' ascolto alla loro voce e fa' regnare su di loro un re». Samuele disse agli uomini d'Israele: «Ognuno ritorni alla sua città».

 

Saul presso Samuele a Rama

(1S 10:1-16; 15-17) Ge 36:24; Pr 16:9; 1S 2:7-8

  9:1 C'era un uomo, discendente di Beniamino, che si chiamava Chis, figlio d'Abiel, figlio di Seror, figlio di Becorat, figlio d'Afiac, figlio di un Beniaminita. Era un uomo forte e valoroso;

  9:2 aveva un figlio di nome Saul, giovane e bello; tra i figli d'Israele non ce n'era uno più bello di lui; era più alto di tutta la gente, dalle spalle in su.

  9:3 Le asine di Chis, padre di Saul, si erano smarrite; e Chis disse a suo figlio Saul: «Prendi con te uno dei servi, e va' in cerca delle asine».

  9:4 Egli andò per la regione montuosa di Efraim e attraversò il paese di Salisa, senza trovarle; poi passarono per il paese di Saalim, ma non c'erano; attraversarono il paese dei Beniaminiti, ma non le trovarono.

  9:5 Quando giunsero nel paese di Suf, Saul disse al servo che era con lui: «Vieni, torniamo indietro, altrimenti mio padre smetterà di pensare alle asine e comincerà a preoccuparsi per noi».

  9:6 Il servo gli disse: «Ecco, in questa città c'è un uomo di Dio, che è tenuto in grande onore; tutto quello che dice succede sicuramente; andiamoci; forse ci indicherà la via che dobbiamo seguire».

  9:7 Saul disse al suo servo: «Ma se vi andiamo, che porteremo a quell'uomo? Poiché non ci sono più provviste nei nostri sacchi e non abbiamo nessun regalo da offrire all'uomo di Dio. Che abbiamo con noi?»

  9:8 Il servo rispose a Saul: «Guarda, io ho un quarto di siclo d'argento; lo darò all'uomo di Dio, ed egli c'indicherà la via».

  9:9 Anticamente, in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Venite, andiamo dal veggente!» Infatti colui che oggi si chiama profeta, anticamente si chiamava veggente.

  9:10 Saul disse al suo servo: «Dici bene; andiamo». Così si avviarono verso la città dove stava l'uomo di Dio.

  9:11 Mentre percorrevano la salita che conduce alla città, trovarono delle ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «È qui il veggente?»

  9:12 Quelle risposero: «Sì, c'è; è là dove sei diretto; ma va' presto, poiché è venuto oggi in città, dato che oggi il popolo fa un sacrificio sull'alto luogo.

  9:13 Quando sarete entrati in città, lo troverete di certo, prima che egli salga all'alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà prima che egli sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrificio; dopo di che, i convitati mangeranno. Salite dunque, perché proprio ora lo troverete».

  9:14 Ed essi salirono verso la città; e, appena vi furono entrati, ecco Samuele che usciva verso di loro per salire all'alto luogo.

  9:15 Un giorno prima dell'arrivo di Saul, il SIGNORE aveva avvertito Samuele, e gli aveva detto:

  9:16 «Domani, a quest'ora, ti manderò un uomo del paese di Beniamino e tu l'ungerai come capo del mio popolo, Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei; infatti io ho rivolto il mio sguardo verso il mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me».

  9:17 Quando Samuele vide Saul, il SIGNORE gli disse: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; egli è colui che governerà il mio popolo».

  9:18 Saul si avvicinò a Samuele entro la porta della città e gli disse: «Indicami, ti prego, dove sia la casa del veggente».

  9:19 Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi verso l'alto luogo, e oggi mangerete con me; poi domani mattina ti lascerò partire e ti dirò tutto quello che hai nel cuore.

  9:20 Quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché sono state ritrovate. Per chi è quanto c'è di meglio in Israele? Non è forse per te e per tutta la casa di tuo padre?»

  9:21 Saul rispose e disse: «Non sono io un beniaminita, di una delle più piccole tribù d'Israele? La mia famiglia è la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino. Perché dunque mi parli così?»

  9:22 Ma Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fece sedere alla testa degli invitati, che erano circa trenta persone.

  9:23 Samuele disse al cuoco: «Porta qua la porzione che ti ho data dicendoti: "Tienila da parte vicino a te"».

  9:24 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che vi aderiva e la mise davanti a Saul. Samuele disse: «Ecco ciò che è stato tenuto da parte; mettitelo davanti e mangia, poiché è stato conservato apposta per te quando ho invitato il popolo». Così Saul, quel giorno, mangiò con Samuele.

  9:25 Poi scesero dall'alto luogo in città, e Samuele s'intrattenne con Saul sulla terrazza.

  9:26 L'indomani si alzarono presto; allo spuntar dell'alba, Samuele chiamò Saul sulla terrazza e gli disse: «Vieni, perché devo lasciarti partire». Saul si alzò, e uscirono insieme, egli e Samuele.

  9:27 Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Di' al servo che ci preceda». E il servo li oltrepassò. Allora Samuele disse: «Ma tu férmati, e ti farò udire la parola di Dio».

 

Saul unto re d'Israele

1S 9:15-27; 16:1-13

  10:1 Allora Samuele prese un vasetto d'olio, lo versò sul capo di lui, baciò Saul e disse: «Il SIGNORE non ti ha forse unto perché tu sia capo della sua eredità?

  10:2 Oggi, quando tu sarai partito da me, troverai due uomini presso la tomba di Rachele, ai confini di Beniamino, a Selsa, i quali ti diranno: "Le asine che stavi cercando sono state trovate; tuo padre non è più in pensiero per le asine, ma è in pena per voi e si domanda: Che dovrei fare per mio figlio?"

  10:3 Quando sarai andato oltre e arriverai alla quercia di Tabor, incontrerai tre uomini che salgono ad adorare Dio a Betel. Uno di loro porterà tre capretti, l'altro tre pani, e il terzo un otre di vino.

  10:4 Essi ti saluteranno e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano.

  10:5 Poi arriverai a Ghibea di Dio dov'è la guarnigione dei Filistei; entrando in città, incontrerai una schiera di profeti che scendono dall'alto luogo, preceduti da saltèri, da timpani, da flauti, da cetre. Essi profetizzeranno.

  10:6 Lo spirito del SIGNORE t'investirà, e tu profetizzerai con loro e sarai cambiato in un altro uomo.

  10:7 Quando questi segni saranno avvenuti, fa' quello che avrai occasione di fare, poiché Dio è con te.

  10:8 Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed io scenderò verso di te per offrire olocausti e sacrifici di riconoscenza. Tu aspetterai sette giorni finché io giunga da te e ti faccia sapere quello che devi fare».

  10:9 Non appena egli ebbe voltato le spalle per separarsi da Samuele, Dio gli cambiò il cuore e tutti quei segni si verificarono in quel medesimo giorno.

  10:10 Appena giunsero a Ghibea, una schiera di profeti si fece incontro a Saul; allora lo spirito di Dio lo investì ed egli si mise a profetizzare in mezzo a loro.

  10:11 Tutti quelli che lo avevano conosciuto prima lo videro profetizzare con i profeti e dicevano l'uno all'altro: «Che è mai accaduto al figlio di Chis? Saul è anche lui tra i profeti?»

  10:12 Un uomo del luogo rispose e disse: «Chi è il loro padre?» Di qui venne il proverbio: «Saul è anche lui tra i profeti?»

  10:13 Quando Saul ebbe finito di profetizzare, si recò all'alto luogo.

  10:14 Lo zio di Saul disse a lui e al suo servo: «Dove siete andati?» Saul rispose: «A cercare le asine; ma, vedendo che non riuscivamo a trovarle, siamo andati da Samuele».

  10:15 Lo zio di Saul disse: «Raccontami, ti prego, quello che vi ha detto Samuele».

  10:16 Saul rispose a suo zio: «Egli ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate». Ma di quello che Samuele aveva detto riguardo al regno non gli riferì nulla.

 

1S 11; 2:7-8; De 17:15

  10:17 Poi Samuele convocò il popolo davanti al SIGNORE a Mispa

  10:18 e disse ai figli d'Israele: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io feci salire Israele dall'Egitto e vi liberai dalle mani degli Egiziani e dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano".

  10:19 Ma oggi voi respingete il vostro Dio che vi salvò da tutti i vostri mali e da tutte le vostre angosce, e gli dite: "Stabilisci su di noi un re!" Dunque presentatevi davanti al SIGNORE per tribù e per migliaia».

  10:20 Poi Samuele fece accostare tutte le tribù d'Israele e la tribù di Beniamino fu designata dalla sorte.

  10:21 Fece quindi accostare la tribù di Beniamino secondo le sue famiglie e la famiglia di Matri fu designata dalla sorte. Poi fu designato Saul, figlio di Chis; e lo cercarono, ma senza riuscire a trovarlo.

  10:22 Allora consultarono di nuovo il SIGNORE: «Quell'uomo è già venuto qua?» Il SIGNORE rispose: «Guardate, si è nascosto fra i bagagli».

  10:23 Corsero a farlo uscire di là; e quando egli si presentò in mezzo al popolo, era più alto di tutta la gente, dalle spalle in su.

  10:24 Samuele disse a tutto il popolo: «Vedete colui che il SIGNORE si è scelto? Non c'è nessuno come lui in tutto il popolo». Tutto il popolo mandò grida di gioia esclamando: «Viva il re!»

  10:25 Allora Samuele espose al popolo la legge del regno e la scrisse in un libro, che depose davanti al SIGNORE. Poi Samuele rimandò tutto il popolo, ciascuno a casa sua.

  10:26 Anche Saul andò a casa sua a Ghibea e con lui andarono gli uomini valorosi a cui Dio aveva toccato il cuore.

  10:27 Ma degli uomini malvagi dissero: «Come potrebbe salvarci costui?» Lo disprezzarono e non gli portarono regali. Ma egli fece finta di non udire.

 

Saul sconfigge gli Ammoniti

(Gc 11; 1S 31:11-13) 1S 10:7

  11:1 Naas, l'Ammonita, salì e si accampò contro Iabes di Galaad. Tutti quelli di Iabes dissero a Naas: «Fa' alleanza con noi e noi ti serviremo».

  11:2 Naas, l'Ammonita, rispose loro: «Io farò alleanza con voi a questa condizione: che io vi cavi a tutti l'occhio destro per far disonore a tutto Israele».

  11:3 Gli anziani di Iabes gli dissero: «Concedici sette giorni di tregua perché inviamo dei messaggeri per tutto il territorio d'Israele; se nessuno verrà in nostro aiuto, ci arrenderemo a te».

  11:4 I messaggeri giunsero dunque a Ghibea di Saul, riferirono queste parole in presenza del popolo, e tutto il popolo alzò la voce e pianse.

  11:5 Ed ecco, Saul tornava dai campi dietro ai buoi e disse: «Che cos'ha il popolo? Perché piange?» Allora gli riferirono le parole di quelli di Iabes.

  11:6 Lo spirito di Dio investì Saul, quando udì queste parole, ed egli s'infiammò d'ira:

  11:7 prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi, li mandò per mano dei messaggeri in tutto il territorio d'Israele, e disse: «Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele». Il terrore del SIGNORE s'impadronì del popolo e partirono come se fossero stati un uomo solo.

  11:8 Saul li passò in rassegna a Bezec: i figli d'Israele erano trecentomila e gli uomini di Giuda trentamila.

  11:9 E dissero a quei messaggeri che erano venuti: «Dite così agli abitanti di Iabes di Galaad: "Domani, quando il sole sarà in tutto il suo calore, sarete liberati"». I messaggeri andarono a riferire queste parole a quelli di Iabes, i quali si rallegrarono

  11:10 e dissero agli Ammoniti: «Domani verremo da voi e farete di noi tutto quello che vi parrà».

  11:11 Il giorno seguente, Saul divise il popolo in tre squadre, che penetrarono nell'accampamento degli Ammoniti prima dell'alba e li batterono fino alle ore calde del giorno. Quelli che scamparono furono dispersi in maniera che non ne rimasero due insieme.

 

Conferma dell'autorità regale di Saul

1S 10:17-27; 1Cr 29:21-22

  11:12 Il popolo disse a Samuele: «Chi è che diceva: "Saul regnerà forse su di noi?" Dateci quegli uomini e li faremo morire».

  11:13 Ma Saul rispose: «Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi il SIGNORE ha liberato Israele».

  11:14 Samuele disse al popolo: «Venite, andiamo a Ghilgal; là riconfermiamo l'autorità regale».

  11:15 Tutto il popolo andò a Ghilgal e là, a Ghilgal, fecero Saul re davanti al SIGNORE, e offrirono davanti al SIGNORE sacrifici di riconoscenza. Saul e tutti gli uomini d'Israele fecero gran festa in quel luogo.

 

Avvertimenti ed esortazioni di Samuele

At 20:33-35; Sl 15

  12:1 Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco, io vi ho ubbidito in tutto quello che mi avete detto e ho costituito un re su di voi.

  12:2 Ora ecco il re che andrà davanti a voi. Quanto a me, io sono vecchio e canuto, e i miei figli sono in mezzo a voi; io vi ho guidati dalla mia giovinezza fino a questo giorno.

  12:3 Eccomi qui; rendete a mio riguardo la vostra testimonianza, in presenza del SIGNORE e in presenza del suo unto. A chi ho preso il bue? A chi ho preso l'asino? Chi ho derubato? Chi ho offeso? Da chi ho accettato regali per chiudere gli occhi sul suo comportamento? Io vi restituirò ogni cosa!»

  12:4 Quelli risposero: «Tu non ci hai derubati, non ci hai maltrattati e non hai preso nulla dalle mani di nessuno».

  12:5 Samuele disse: «Oggi il SIGNORE è testimone contro di voi, e il suo unto pure è testimone, che voi non avete trovato nulla nelle mie mani». Il popolo rispose: «Egli è testimone!»

 

(Mi 6:1-5; Gr 2:4-8) Gc 2:11-18; 1S 8:4, ecc. (De 30:15-20; Gs 23:14-16)

  12:6 Allora Samuele disse al popolo: «Testimone è il SIGNORE, che costituì Mosè e Aaronne e fece salire i vostri padri dal paese d'Egitto.

  12:7 Dunque presentatevi, affinché io, davanti al SIGNORE, discuta con voi la causa relativa a tutte le opere di giustizia che il SIGNORE ha compiute a beneficio vostro e dei vostri padri.

  12:8 Dopo che Giacobbe fu entrato in Egitto, i vostri padri gridarono al SIGNORE e il SIGNORE mandò Mosè e Aaronne, i quali fecero uscire i vostri padri dall'Egitto e li fecero abitare in questo luogo.

  12:9 Ma essi dimenticarono il SIGNORE, il loro Dio, ed egli li diede in potere di Sisera, capo dell'esercito di Asor, e in potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra.

  12:10 Allora gridarono al SIGNORE e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il SIGNORE e abbiamo servito gli idoli di Baal e d'Astarte; ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici, e serviremo te".

  12:11 Il SIGNORE mandò Ierubbaal, Bedan, Iefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano, e viveste al sicuro.

  12:12 Ma quando udiste che Naas, re dei figli di Ammon, marciava contro di voi, mi diceste: «No, deve regnare su di noi un re», mentre il SIGNORE, il vostro Dio, era il vostro re.

  12:13 Ecco dunque il re che vi siete scelto, che avete chiesto; il SIGNORE ha costituito un re su di voi.

  12:14 Se temete il SIGNORE, lo servite e ubbidite alla sua voce, se non siete ribelli al comandamento del SIGNORE, e tanto voi quanto il re che regna su di voi seguite il SIGNORE, il vostro Dio, bene;

  12:15 ma, se non ubbidite alla voce del SIGNORE, se vi ribellate al comandamento del SIGNORE, la mano del SIGNORE sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri.

  12:16 Ora, dunque, fermatevi e osservate questa cosa grande che il SIGNORE sta per compiere davanti ai vostri occhi!

  12:17 Non siamo forse al tempo della mietitura del grano? Io invocherò il SIGNORE ed egli manderà tuoni e pioggia affinché sappiate e vediate quanto è grande agli occhi del SIGNORE il male che avete fatto chiedendo per voi un re».

  12:18 Allora Samuele invocò il SIGNORE e quel giorno il SIGNORE mandò tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore del SIGNORE e di Samuele.

  12:19 Tutto il popolo disse a Samuele: «Prega il SIGNORE, il tuo Dio, per i tuoi servi, affinché non moriamo; poiché a tutti gli altri nostri peccati abbiamo aggiunto il torto di chiedere per noi un re».

  12:20 Samuele rispose al popolo: «Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; tuttavia non allontanatevi dal SIGNORE, ma servitelo con tutto il vostro cuore;

  12:21 non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane.

  12:22 Infatti il SIGNORE, per amore del suo grande nome, non abbandonerà il suo popolo, poiché è piaciuto al SIGNORE di fare di voi il suo popolo.

  12:23 Quanto a me, lungi da me il peccare contro il SIGNORE cessando di pregare per voi! Anzi, io vi mostrerò la buona e diritta via.

  12:24 Solo temete il SIGNORE e servitelo fedelmente, con tutto il vostro cuore; considerate infatti le cose grandi che egli ha fatte per voi!

  12:25 Ma se continuate ad agire malvagiamente, perirete voi e il vostro re».

 

Regno di Saul, 13:1-31:13

(Os 13:11)

 

Guerra contro i Filistei; primo peccato di Saul

1S 14:1-23; 15:10-29; Gb 34:17-25; Eb 11:6; Ap 3:11

  13:1 Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare; e regnò quarantadue anni sopra Israele.

  13:2 Saul si scelse tremila uomini d'Israele: duemila stavano con lui a Micmas e sul monte di Betel e mille con Gionatan a Ghibea di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo, ognuno alla sua tenda.

  13:3 Gionatan batté la guarnigione dei Filistei che stava a Gheba; e i Filistei lo seppero. Allora Saul sonò la tromba per tutto il paese, e disse: «Lo sappiano gli Ebrei!»

  13:4 E tutto Israele sentì dire: «Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei e Israele si è reso odioso ai Filistei». Così il popolo fu convocato a Ghilgal per seguire Saul.

  13:5 I Filistei si radunarono per combattere contro Israele; avevano trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è sulla riva del mare. Salirono dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Bet-Aven.

  13:6 Gli Israeliti, vedendosi ridotti a mal partito, perché il popolo era messo alle strette, si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne.

  13:7 Ci furono degli Ebrei che passarono il Giordano, per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguiva tremava.

  13:8 Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo.

  13:9 Allora Saul disse: «Portatemi l'olocausto e i sacrifici di riconoscenza»; e offrì l'olocausto.

  13:10 Aveva appena finito di offrire l'olocausto, che arrivò Samuele; Saul gli uscì incontro per salutarlo.

  13:11 Ma Samuele gli disse: «Che hai fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e mi abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito e che i Filistei erano radunati a Micmas, mi sono detto:

  13:12 "Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora implorato il SIGNORE!" Così mi sono fatto forza e ho offerto l'olocausto».

  13:13 Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, il tuo Dio, ti aveva dato. Il SIGNORE avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele per sempre.

  13:14 Ora invece il tuo regno non durerà. Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il SIGNORE l'ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il SIGNORE t'aveva ordinato».

  13:15 Poi Samuele partì da Ghilgal e andò a Ghibea di Beniamino, e Saul passò in rivista il popolo che si trovava con lui; erano circa seicento uomini.

  13:16 Ora Saul, Gionatan suo figlio, e la gente che si trovava con essi occupavano Ghibea di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Micmas.

  13:17 Dall'accampamento dei Filistei uscirono dei guastatori divisi in tre schiere: una prese la via di Ofra, verso il paese di Sual;

  13:18 l'altra prese la via di Bet-Oron; la terza prese la via della frontiera che guarda la valle di Seboim, verso il deserto.

  13:19 Allora in tutto il paese d'Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei avevano detto: «Impediamo agli Ebrei di fabbricarsi spade o lance».

  13:20 E tutti gli Israeliti scendevano dai Filistei per farsi affilare chi il suo vomere, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga.

  13:21 Il prezzo dell'arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli.

  13:22 Così nel giorno della battaglia avvenne che in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionatan non si trovava né una spada né una lancia; se ne trovava soltanto in mano di Saul e di Gionatan suo figlio.

  13:23 Intanto una guarnigione dei Filistei uscì a occupare il passo di Micmas.

 

Impresa di Gionatan; vittoria d'Israele

Gc 7; 2Cr 14:8-13; Os 1:7; Sl 60:14

  14:1 Un giorno, Gionatan, figlio di Saul, disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la guarnigione dei Filistei che è là dall'altra parte». Però a suo padre non disse nulla.

  14:2 Saul stava allora all'estremità di Ghibea, sotto il melograno di Migron, e la gente che aveva con sé ammontava a circa seicento uomini;

  14:3 e Aia, figlio di Aitub, fratello d'Icabod, figlio di Fineas, figlio d'Eli, sacerdote del SIGNORE a Silo, portava l'efod. Il popolo non sapeva che Gionatan se ne fosse andato.

  14:4 Fra i passi, attraverso i quali Gionatan cercava di arrivare alla guarnigione dei Filistei, c'era una punta rocciosa da una parte e una punta rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Boses e l'altra Sené.

  14:5 Una di queste punte sorgeva a nord, di fronte a Micmas, e l'altra a mezzogiorno, di fronte a Gheba.

  14:6 Gionatan disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse il SIGNORE agirà in nostro favore, poiché nulla può impedire al SIGNORE di salvare con molta o con poca gente».

  14:7 Il suo scudiero gli rispose: «Fa' tutto quello che ti sta nel cuore; va' pure; ecco, io sono con te dove il cuore ti conduce».

  14:8 Allora Gionatan disse: «Ecco, noi andremo verso quella gente e ci faremo vedere da loro.

  14:9 Se ci dicono: "Fermatevi, finché veniamo da voi!", ci fermeremo al nostro posto, e non saliremo fino a loro;

  14:10 ma se ci dicono: "Venite su da noi!", saliremo, perché il SIGNORE ha deciso di darli nelle nostre mani. Questo ci servirà di segno».

 

  14:11 Così si fecero vedere tutti e due dalla guarnigione dei Filistei. E i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle grotte dove si erano nascosti!»

  14:12 Gli uomini della guarnigione, rivolgendosi a Gionatan e al suo scudiero, dissero: «Venite su da noi, ché abbiamo qualcosa da dirvi». Gionatan disse al suo scudiero: «Sali dietro a me, poiché il SIGNORE li dà nelle mani d'Israele».

  14:13 Gionatan salì, arrampicandosi con le mani e con i piedi, seguito dal suo scudiero. E i Filistei caddero davanti a Gionatan; e lo scudiero, dietro a lui, li finiva.

  14:14 In questa prima disfatta, inflitta da Gionatan e dal suo scudiero, caddero circa venti uomini, sullo spazio di circa la metà di un iugero di terra.

  14:15 Lo spavento si sparse allora nell'accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i guastatori furono anch'essi spaventati; la terra tremò; fu uno spavento terribile.

  14:16 Le sentinelle di Saul a Ghibea di Beniamino guardarono e videro che la moltitudine si sbandava e fuggiva qua e là.

  14:17 Allora Saul disse alla gente ch'era con lui: «Fate l'appello e vedete chi se n'è andato da noi». E, fatto l'appello, mancavano Gionatan e il suo scudiero.

  14:18 Saul disse ad Aia: «Fa' accostare l'arca di Dio!» - Infatti l'arca di Dio era allora con i figli d'Israele. -

  14:19 Mentre Saul parlava con il sacerdote, il tumulto andava aumentando nell'accampamento dei Filistei e Saul disse al sacerdote: «Ritira la mano!»

  14:20 Poi Saul e tutto il popolo che era con lui si radunarono e avanzarono fino al luogo della battaglia; ed ecco che in mezzo ai Filistei la spada dell'uno era rivolta contro l'altro e la confusione era grandissima.

  14:21 Or gli Ebrei, quelli che già prima si trovavano con i Filistei ed erano saliti con essi all'accampamento dal paese circostante, fecero voltafaccia e si unirono anch'essi agli Israeliti che erano con Saul e Gionatan.

  14:22 Anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti nella regione montuosa di Efraim, quando udirono che i Filistei fuggivano, si misero a inseguirli da vicino, per combatterli.

  14:23 In quel giorno il SIGNORE salvò Israele e la battaglia si estese fin oltre Bet-Aven.

 

Gionatan scampa alle conseguenze di un giuramento irresponsabile di Saul

Gc 11:30, ecc.; 21; De 17:20; Pr 20:25; 16:10

  14:24 Gli uomini d'Israele in quel giorno erano sfiniti; ma Saul fece fare al popolo questo giuramento: «Maledetto l'uomo che toccherà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici». Così nessuno del popolo toccò cibo.

  14:25 Poi tutto il popolo giunse a una foresta, dove c'era del miele per terra.

  14:26 Quando il popolo entrò nella foresta, vide il miele che colava, ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento.

  14:27 Ma Gionatan non aveva sentito quando suo padre aveva fatto giurare il popolo; egli stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel miele che colava, portò la mano alla bocca, e gli si rischiarò la vista.

  14:28 Uno del popolo, rivolgendosi a lui, gli disse: «Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento: "Maledetto l'uomo che oggi toccherà cibo, sebbene il popolo sia estenuato"».

  14:29 Allora Gionatan disse: «Mio padre ha recato un danno al popolo; vedete come l'aver gustato un po' di questo miele mi ha rischiarato la vista!

  14:30 Ah, se oggi il popolo avesse mangiato a volontà del bottino che ha trovato presso i nemici! Non si sarebbe forse fatto una più grande strage di Filistei?»

  14:31 Essi dunque sconfissero quel giorno i Filistei da Micmas ad Aialon; e il popolo era estenuato e si gettò sul bottino;

  14:32 prese pecore, buoi e vitelli, li scannò sul suolo e li mangiò con il sangue.

  14:33 Questo fu riferito a Saul e gli fu detto: «Ecco, il popolo pecca contro il SIGNORE mangiando carne con il sangue». Egli disse: «Voi avete commesso un'infedeltà; rotolate subito qua presso di me una grande pietra».

  14:34 Saul soggiunse: «Andate in mezzo al popolo e dite a ognuno di condurmi qua il suo bue e la sua pecora e di scannarli qui; poi mangiate e non peccate contro il SIGNORE mangiando carne con sangue!» Quella notte, ognuno del popolo condusse di propria mano il suo bue e lo scannò sulla pietra.

  14:35 Saul costruì un altare al SIGNORE; questo fu il primo altare che egli costruì al SIGNORE.

  14:36 Poi Saul disse: «Scendiamo a inseguire i Filistei nella notte; saccheggiamoli fino alla mattina e facciamo in modo che non ne scampi nemmeno uno». Il popolo rispose: «Fa' tutto quello che ti pare bene». Ma il sacerdote disse: «Avviciniamoci qui a Dio».

  14:37 Saul consultò Dio, e disse: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d'Israele?» Ma questa volta Dio non gli diede nessuna risposta.

  14:38 Saul disse: «Accostatevi, voi tutti capi del popolo, esaminate e vedete in che consista il peccato commesso questo giorno.

  14:39 Infatti, com'è vero che il SIGNORE, il salvatore d'Israele, vive, anche se il colpevole fosse mio figlio Gionatan, egli dovrà morire». Ma in tutto il popolo nessuno gli rispose.

  14:40 Allora egli disse a tutto Israele: «Mettetevi da un lato e io e mio figlio Gionatan staremo dall'altro». Il popolo disse a Saul: «Fa' quello che ti pare bene».

  14:41 Saul disse al SIGNORE: «Dio d'Israele, fa' conoscere la verità!» Gionatan e Saul furono designati dalla sorte, e il popolo ne uscì salvo.

  14:42 Poi Saul disse: «Tirate a sorte fra me e Gionatan mio figlio». E Gionatan fu designato.

  14:43 Allora Saul disse a Gionatan: «Dimmi quello che hai fatto». Gionatan glielo confessò, e disse: «Sì, io assaggiai un po' di miele, con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi qui: morirò!»

  14:44 Saul disse: «Mi tratti Dio con tutto il suo rigore, se non morirai, Gionatan!»

  14:45 Ma il popolo disse a Saul: «Gionatan, che ha compiuto questa grande liberazione in Israele, dovrebbe forse morire? Non sarà mai! Com'è vero che il SIGNORE vive, non cadrà in terra un capello del suo capo; poiché oggi egli ha operato con Dio!» Così il popolo salvò Gionatan, che non fu messo a morte.

  14:46 Poi Saul smise d'inseguire i Filistei, e i Filistei se ne tornarono al loro paese.

 

Le guerre di Saul

2S 8; De 20:1, 4

  14:47 Quando Saul ebbe preso possesso del suo regno in Israele, mosse guerra a tutti i suoi nemici circostanti: a Moab, agli Ammoniti, a Edom, ai re di Soba e ai Filistei; e dovunque si volgeva, vinceva.

  14:48 Mostrò il suo valore sconfiggendo gli Amalechiti e liberando Israele dalle mani degli oppressori.

  14:49 I figli di Saul erano: Gionatan, Isvi e Malchisua; e delle sue due figlie, la maggiore si chiamava Merab e la minore, Mical.

  14:50 Il nome della moglie di Saul era Ainoam, figlia di Aimaaz, e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figlio di Ner, zio di Saul.

  14:51 Chis, padre di Saul, e Ner, padre d'Abner, erano figli di Abiel.

  14:52 Per tutto il tempo di Saul, vi fu guerra accanita contro i Filistei; perciò appena Saul notava un uomo forte e valoroso, lo prendeva con sé.

 

Guerra contro gli Amalechiti; secondo peccato di Saul

(Es 17:8-16; De 25:17-19) Sl 94:1-3; Gr 48:10

  15:1 Samuele disse a Saul: «Il SIGNORE mandò me per ungerti re del suo popolo, d'Israele; ascolta dunque quel che ti dice il SIGNORE.

  15:2 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Io ricordo ciò che Amalec fece a Israele quando gli si oppose nel viaggio mentre saliva dall'Egitto.

  15:3 Ora va', sconfiggi Amalec, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini"».

  15:4 Saul dunque convocò il popolo e ne fece la rassegna a Telaim: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda.

  15:5 Saul giunse alla città di Amalec, pose un'imboscata nella valle

  15:6 e disse ai Chenei: «Andatevene, ritiratevi, allontanatevi dagli Amalechiti, perché io non vi distrugga insieme a loro; infatti voi vi comportaste amichevolmente verso tutti i figli d'Israele quando salirono dall'Egitto». Così i Chenei si ritirarono dagli Amalechiti.

  15:7 Saul sconfisse gli Amalechiti da Avila fino a Sur, che sta di fronte all'Egitto;

  15:8 prese vivo Agag, re degli Amalechiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada.

  15:9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore, dei buoi, gli animali della seconda figliatura, gli agnelli e tutto quel che c'era di buono; non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio ogni cosa senza valore e inutile.

 

(Pr 21:3; 1S 2:30) Sl 73:27; Is 8:20; Lu 14:34-35

  15:10 Allora la parola del SIGNORE fu rivolta a Samuele, dicendo:

  15:11 «Io mi pento di avere stabilito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu irritato e gridò al SIGNORE tutta la notte.

  15:12 Poi si alzò la mattina di buon'ora e andò a incontrare Saul; ma vennero a dire a Samuele: «Saul è andato a Carmel, e là si è fatto un monumento; poi se n'è ritornato e, passando da un'altra parte, è sceso a Ghilgal».

  15:13 Samuele andò da Saul; e Saul gli disse: «Il SIGNORE ti benedica! Ho eseguito l'ordine del SIGNORE».

  15:14 Samuele disse: «Che cos'è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi e questo muggire di buoi che sento?»

  15:15 Saul rispose: «Sono bestie condotte dal paese degli Amalechiti; perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per farne dei sacrifici al SIGNORE, al tuo Dio; il resto, però, l'abbiamo votato allo sterminio».

  15:16 Allora Samuele disse a Saul: «Basta! Io ti annunzierò quel che il SIGNORE mi ha detto stanotte». Saul gli disse: «Parla».

  15:17 Samuele disse: «Non è forse vero che quando ti consideravi piccolo sei diventato capo delle tribù d'Israele, e il SIGNORE ti ha unto re d'Israele?

  15:18 Il SIGNORE ti aveva affidato una missione, dicendo: "Va', vota allo sterminio quei peccatori degli Amalechiti, e fa' loro guerra finché siano sterminati".

  15:19 Perché dunque non hai ubbidito alla voce del SIGNORE? Perché ti sei gettato sul bottino e hai fatto ciò che è male agli occhi del SIGNORE?»

  15:20 Saul disse a Samuele: «Ma io ho ubbidito alla voce del SIGNORE, ho compiuto la missione che il SIGNORE mi aveva affidata, ho condotto qui Agag, re di Amalec, e ho votato allo sterminio gli Amalechiti;

  15:21 ma il popolo ha preso, fra il bottino, delle pecore e dei buoi come primizie di ciò che doveva essere sterminato, per farne dei sacrifici al SIGNORE, al tuo Dio, a Ghilgal».

  15:22 Samuele disse: «Il SIGNORE gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l'ubbidire alla sua voce? No, l'ubbidire è meglio del sacrificio, dare ascolto vale più che il grasso dei montoni;

  15:23 infatti la ribellione è come il peccato della divinazione, e l'ostinatezza è come l'adorazione degli idoli e degli dèi domestici. Poiché tu hai rigettato la parola del SIGNORE, anch'egli ti rigetta come re».

  15:24 Allora Saul disse a Samuele: «Ho peccato, perché ho trasgredito il comandamento del SIGNORE e le tue parole, perché ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce.

  15:25 Ti prego dunque, perdona il mio peccato, ritorna con me e mi prostrerò davanti al SIGNORE».

  15:26 Ma Samuele disse a Saul: «Non ritornerò con te, poiché hai rigettato la parola del SIGNORE e il SIGNORE ha rigettato te perché tu non regni più sopra Israele».

  15:27 Come Samuele si voltava per andarsene, Saul lo prese per il lembo del mantello, che si strappò.

  15:28 Allora Samuele gli disse: «Il SIGNORE strappa oggi di dosso a te il regno d'Israele e lo dà a un altro, migliore di te.

  15:29 Colui che è la gloria d'Israele non mentirà e non si pentirà; egli infatti non è un uomo perché debba pentirsi».

  15:30 Allora Saul disse: «Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli anziani del mio popolo e in presenza d'Israele; ritorna con me e mi prostrerò davanti al SIGNORE, al tuo Dio».

  15:31 Samuele dunque ritornò, seguendo Saul, e Saul si prostrò davanti al SIGNORE.

  15:32 Poi Samuele disse: «Conducetemi qui Agag, re degli Amalechiti». Agag andò da lui fiducioso, pensando: «Certo, l'amarezza della morte è passata».

  15:33 Samuele gli disse: «Come la tua spada ha privato le donne di figli, così tua madre sarà privata di figli fra le donne». E Samuele fece squartare Agag in presenza del SIGNORE a Ghilgal.

  15:34 Poi Samuele andò a Rama e Saul salì a casa sua, a Ghibea di Saul.

  15:35 Samuele, finché visse, non andò più a vedere Saul, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e il SIGNORE si pentiva di aver fatto Saul re d'Israele.

 

Davide unto re da Samuele

(2S 7:8-9; Sl 78:70-72; 89:20-21; At 13:22)

  16:1 Il SIGNORE disse a Samuele: «Fino a quando farai cordoglio per Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni più sopra Israele? Riempi d'olio il tuo corno e va'; ti manderò da Isai di Betlemme, perché mi sono provveduto un re tra i suoi figli».

  16:2 Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il SIGNORE disse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: "Sono venuto a offrire un sacrificio al SIGNORE".

  16:3 Inviterai Isai al sacrificio; io ti farò sapere quello che dovrai fare e tu ungerai per me colui che ti dirò».

  16:4 Samuele dunque fece quello che il SIGNORE gli aveva detto e andò a Betlemme. Gli anziani della città gli andarono incontro turbati, e gli chiesero: «Vieni in pace?»

  16:5 Ed egli rispose: «Pace! Vengo a offrire un sacrificio al SIGNORE; purificatevi e venite con me al sacrificio». Fece anche purificare Isai e i suoi figli e li invitò al sacrificio.

  16:6 Mentre entravano, egli pensò, vedendo Eliab: «Certo l'unto del SIGNORE è qui davanti a lui».

  16:7 Ma il SIGNORE disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l'ho scartato; infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore».

  16:8 Allora Isai chiamò Abinadab e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: «Il SIGNORE non si è scelto neppure questo».

  16:9 Isai fece passare Samma, ma Samuele disse: «Il SIGNORE non si è scelto neppure questo».

  16:10 Isai fece passare così sette dei suoi figli davanti a Samuele; ma Samuele disse a Isai: «Il SIGNORE non si è scelto questi».

  16:11 Poi Samuele disse a Isai: «Sono questi tutti i tuoi figli?» Isai rispose: «Resta ancora il più giovane, ma è al pascolo con le pecore». Samuele disse a Isai: «Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a mangiare prima che sia arrivato qua».

  16:12 Isai dunque lo mandò a cercare, e lo fece venire. Egli era biondo, aveva dei begli occhi e un bell'aspetto. Il SIGNORE disse a Samuele: «Àlzati, ungilo, perché è lui».

  16:13 Allora Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli; da quel giorno lo spirito del SIGNORE investì Davide. Poi Samuele si alzò e se ne tornò a Rama.

 

Davide al servizio di Saul

1S 18:10-15

  16:14 Lo spirito del SIGNORE si era ritirato da Saul; e uno spirito cattivo, permesso dal SIGNORE, lo turbava.

  16:15 I servitori di Saul gli dissero: «Ecco, un cattivo spirito permesso da Dio ti turba.

  16:16 Ordini ora il nostro SIGNORE ai tuoi servi, che stanno davanti a te, di cercare un uomo che sappia sonare l'arpa; quando il cattivo spirito permesso da Dio verrà su di te, l'arpista si metterà a sonare e tu ti sentirai meglio».

  16:17 Saul disse ai suoi servitori: «Trovatemi un uomo che suoni bene, e conducetelo qui».

  16:18 Allora uno dei giovani prese a dire: «Ho visto un figlio di Isai, il betlemmita, che sa sonare; è un uomo forte, valoroso, un guerriero, parla bene, è di bell'aspetto e il SIGNORE è con lui».

  16:19 Saul dunque inviò dei messaggeri da Isai per dirgli: «Mandami Davide, tuo figlio, che è con il gregge».

  16:20 E Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto e mandò tutto a Saul per mezzo di Davide suo figlio.

  16:21 Davide arrivò da Saul e si presentò a lui; e gli si affezionò molto e lo fece suo scudiero.

  16:22 Saul mandò a dire a Isai: «Ti prego, lascia Davide al mio servizio, perché egli ha trovato grazia agli occhi miei».

  16:23 Or quando il cattivo spirito permesso da Dio veniva su Saul, Davide prendeva l'arpa e si metteva a sonare; Saul si calmava, stava meglio e il cattivo spirito andava via da lui.

 

Davide vince Goliat

Gr 9:23; Pr 16:18

  17:1 I Filistei raccolsero i loro eserciti per combattere e si radunarono a Soco, che appartiene a Giuda, e si accamparono tra Soco e Azeca, a Efes-Dammim.

  17:2 Saul e gli uomini d'Israele si radunarono anch'essi, si accamparono nella valle dei terebinti e si schierarono in battaglia contro i Filistei.

  17:3 I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele stava sul monte dall'altra; in mezzo a loro c'era la valle.

  17:4 Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione di nome Goliat, di Gat, alto sei cubiti e un palmo.

  17:5 Aveva in testa un elmo di bronzo, indossava una corazza a squame che pesava cinquemila sicli di bronzo,

  17:6 portava delle gambiere di bronzo e un giavellotto di bronzo dietro le spalle.

  17:7 L'asta della sua lancia era robusta come un subbio di tessitore, la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro e colui che portava il suo scudo lo precedeva.

  17:8 Egli dunque si fermò e, rivolto alle schiere d'Israele, gridò: «Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo e voi dei servi di Saul? Scegliete uno dei vostri e scenda contro di me.

  17:9 Se egli potrà lottare con me e uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se io sarò vincitore e l'ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete».

  17:10 Il Filisteo aggiunse: «Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d'Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!»

  17:11 Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sgomenti ed ebbero gran paura.

 

(2Cr 32:7-8; Sl 27:1) Eb 11:32-34; 1Co 1:27-29; 1S 2:1-10

  17:12 Or Davide era figlio di quell'uomo efrateo di Betlemme di Giuda, che si chiamava Isai. Questi aveva otto figli e al tempo di Saul era vecchio, molto avanti negli anni.

  17:13 I tre figli maggiori d'Isai erano andati alla guerra con Saul; essi si chiamavano: Eliab, il primogenito, Abinadab il secondo e Sammà il terzo.

  17:14 Davide era il più giovane; quando i tre maggiori ebbero seguito Saul,

  17:15 Davide partì da Saul e tornò a Betlemme a pascolare le pecore di suo padre.

  17:16 Intanto il Filisteo si faceva avanti mattina e sera; si presentò così per quaranta giorni.

  17:17 Un giorno Isai disse a Davide, suo figlio: «Prendi per i tuoi fratelli quest'efa di grano arrostito e questi dieci pani, e portali presto ai tuoi fratelli nell'accampamento.

  17:18 Porta anche questi dieci formaggi al comandante del loro migliaio; vedi se i tuoi fratelli stanno bene e riportami un segno da parte loro.

  17:19 Saul ed essi, con tutti gli uomini d'Israele, stanno nella valle dei terebinti a combattere contro i Filistei».

  17:20 L'indomani Davide si alzò di buon mattino, lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico e partì come Isai gli aveva ordinato; appena giunse al parco dei carri, l'esercito usciva per schierarsi in battaglia e alzava il grido di guerra.

  17:21 Israeliti e Filistei si erano schierati: un esercito di fronte all'altro.

  17:22 Davide lasciò al guardiano dei bagagli le cose che portava, e corse alla linea di battaglia; appena la raggiunse chiese ai suoi fratelli come stavano.

  17:23 Mentr'egli parlava con loro, ecco uscire dalle file dei Filistei quel campione, quel Filisteo di Gat, di nome Goliat, ripetendo le solite parole; e Davide le udì.

  17:24 Tutti gli uomini d'Israele, alla vista di quell'uomo, fuggirono davanti a lui, presi da gran paura.

  17:25 Gli uomini d'Israele dicevano: «Avete visto quell'uomo che avanza? Egli avanza per coprire di vergogna Israele. Se qualcuno lo uccide, il re lo farà molto ricco, gli darà sua figlia ed esenterà la casa del padre di lui da ogni obbligo in Israele».

  17:26 Davide, rivolgendosi a quelli che gli erano vicini, disse: «Che si farà dunque all'uomo che ucciderà il Filisteo e toglierà questa vergogna a Israele? Chi è questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere del Dio vivente?»

  17:27 La gente gli rispose con le stesse parole di prima, dicendo: «Si farà questo e questo a colui che lo ucciderà».

  17:28 Eliab, suo fratello maggiore, avendo udito Davide parlare a quella gente, si accese d'ira contro di lui e disse: «Perché sei sceso qua? A chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore; tu sei sceso qua per vedere la battaglia».

  17:29 Davide rispose: «Che ho fatto ora? Non era che una semplice domanda!»

  17:30 Poi, allontanandosi da lui, si rivolse a un altro, facendo la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di prima.

  17:31 Le parole che Davide aveva dette furono sentite e riportate a Saul, che lo fece venire.

  17:32 Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo».

  17:33 Saul disse a Davide: «Tu non puoi andare a batterti con quel Filisteo; poiché tu non sei che un ragazzo, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza».

  17:34 Davide rispose a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge.

  17:35 Allora gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e l'ammazzavo.

  17:36 Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l'orso; questo incirconciso, Filisteo, sarà come uno di quelli, perché ha coperto di vergogna le schiere del Dio vivente».

  17:37 Davide soggiunse: «Il SIGNORE, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo». Saul disse a Davide: «Va', e il SIGNORE sia con te».

  17:38 Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece mettere la corazza.

  17:39 Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; allora disse a Saul: «Non posso camminare con questa armatura, non ci sono abituato». E se la tolse di dosso.

  17:40 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva da bisaccia, e con la fionda in mano si diresse verso il Filisteo.

  17:41 Intanto avanzava anche il Filisteo, avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva.

  17:42 Quando il Filisteo vide Davide, lo disprezzò, perché egli non era che un ragazzo, biondo e di bell'aspetto.

  17:43 Il Filisteo disse a Davide: «Sono forse un cane, ché tu vieni contro di me con il bastone?» E maledisse Davide in nome dei suoi dèi;

  17:44 poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni qua, e darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi».

  17:45 Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del SIGNORE degli eserciti, del Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultate.

  17:46 Oggi il SIGNORE ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; così tutta la terra riconoscerà che c'è un Dio in Israele,

  17:47 e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l'esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani».

  17:48 Appena il Filisteo si mosse e si fece avanti per avvicinarsi a Davide, anche Davide corse verso la linea di battaglia contro il Filisteo;

  17:49 mise la mano nella sacchetta, prese una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra.

  17:50 Così Davide, con una fionda e una pietra, vinse il Filisteo; lo colpì e lo uccise, senza avere spada in mano.

  17:51 Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo uccise e gli tagliò la testa.

I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga.

  17:52 Allora gli uomini d'Israele e di Giuda si alzarono, lanciarono il grido di guerra, e inseguirono i Filistei fino all'ingresso di Gat e alle porte di Ecron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Saaraim, fino a Gat e fino ad Ecron.

  17:53 I figli d'Israele, dopo aver dato la caccia ai Filistei, tornarono e saccheggiarono il loro accampamento.

  17:54 Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme, ma ripose le armi di lui nella sua tenda.

  17:55 Quando Saul aveva visto Davide che andava contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo dell'esercito: «Abner, di chi è figlio questo ragazzo?» Abner aveva risposto: «Com'è vero che tu vivi, o re, io non lo so».

  17:56 Allora il re disse: «Infórmati di chi sia figlio questo ragazzo».

  17:57 Quando Davide tornò, dopo aver ucciso il Filisteo, Abner lo prese e lo condusse da Saul; egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo.

  17:58 Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?» Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme».

 

Amicizia di Gionatan per Davide

(1S 19:1-7; 20; 23:16-18; 2S 1:26) Pr 18:24

  18:1 Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell'animo legato a Davide, e Gionatan l'amò come l'anima sua.

  18:2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più che egli ritornasse a casa di suo padre.

  18:3 Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l'anima propria.

  18:4 Perciò Gionatan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura.

 

Saul tenta di uccidere Davide

Pr 27:4 (1S 16:14-23; 19:8-10)

  18:5 Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava. Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servitori di Saul.

  18:6 All'arrivo dell'esercito, quando Davide ritornava dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia;

  18:7 le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano:

«Saul ha ucciso i suoi mille,

e Davide i suoi diecimila».

  18:8 Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!»

  18:9 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio.

  18:10 Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide sonava l'arpa, come faceva tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia

  18:11 e la scagliò, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!» Ma Davide schivò il colpo per due volte.

  18:12 Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul;

  18:13 perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo.

  18:14 Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il SIGNORE era con lui.

  18:15 Quando Saul vide che egli riusciva molto bene, cominciò ad aver paura di lui;

  18:16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa.

 

Davide, genero di Saul

1S 17:25; Pr 26:24-27

  18:17 Saul disse a Davide: «Ecco Merab, la mia figlia maggiore; io te la darò in moglie; solo sii per me un guerriero valente, e combatti le battaglie del SIGNORE». Or Saul diceva tra sé: «Così non sarà la mia mano a colpirlo, ma la mano dei Filistei».

  18:18 Ma Davide rispose a Saul: «Chi sono io, che cos'è la mia vita, e che cos'è la famiglia di mio padre in Israele, perché io diventi genero del re?»

  18:19 Ma quando giunse il momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu invece data in sposa ad Adriel il Meolatita.

  18:20 Però Mical, figlia di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul e la cosa gli piacque.

  18:21 Saul disse: «Gliela darò, perché sia per lui una trappola ed egli cada sotto la mano dei Filistei». Saul dunque disse a Davide: «Oggi, per la seconda volta, tu puoi diventare mio genero».

  18:22 Poi Saul diede quest'ordine ai suoi servitori: «Parlate in confidenza a Davide e ditegli: "Ecco, tu sei gradito al re e tutti i suoi servitori ti amano; diventa dunque genero del re"».

  18:23 I servitori di Saul sussurrarono queste parole all'orecchio di Davide. Ma Davide replicò: «Sembra a voi cosa semplice diventare genero del re? Io sono povero e di umile condizione».

  18:24 I servi riferirono a Saul: «Davide ha risposto così e così».

  18:25 Saul disse: «Dite così a Davide: "Il re non domanda dote; ma domanda cento prepuzi dei Filistei, per vendicarsi dei suoi nemici"». Saul aveva in animo di far cadere Davide nelle mani dei Filistei.

  18:26 I servitori dunque riferirono quelle parole a Davide; ed egli fu d'accordo di diventare genero del re in questa maniera. E prima del termine fissato,

  18:27 Davide si alzò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini dei Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventare suo genero.

  18:28 E Saul gli diede in moglie Mical, sua figlia. Saul vide e riconobbe che il SIGNORE era con Davide; e Mical, figlia di Saul, l'amava.

  18:29 Saul continuò più che mai a temere Davide, e gli fu sempre nemico.

  18:30 Or i prìncipi dei Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servitori di Saul, così che il suo nome divenne molto famoso.

 

Saul attenta alla vita di Davide; fuga di Davide

Pr 17:17; 31:8-9

  19:1 Saul confidò a Gionatan, suo figlio, e a tutti i suoi servitori che voleva uccidere Davide. Ma Gionatan, figlio di Saul, che voleva un gran bene a Davide,

  19:2 informò Davide della cosa e gli disse: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti; quindi, ti prego, sta' in guardia domani mattina, tieniti in un luogo segreto e nasconditi.

  19:3 Io uscirò e mi terrò al fianco di mio padre, nel campo dove tu sarai; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose e te lo farò sapere».

  19:4 Gionatan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, poiché egli non ha peccato contro di te, anzi il suo servizio ti è stato di grande utilità.

  19:5 Egli ha rischiato la propria vita, ha ucciso il Filisteo e il SIGNORE ha operato una grande liberazione in favore di tutto Israele. Tu l'hai visto e te ne sei rallegrato; perché dunque peccare contro il sangue innocente, uccidendo Davide senza ragione?»

  19:6 Saul diede ascolto alla voce di Gionatan e fece questo giuramento: «Com'è vero che il SIGNORE vive, egli non sarà ucciso!»

  19:7 Allora Gionatan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionatan ricondusse Davide da Saul. Egli rimase al suo servizio come prima.

 

1S 18:8-11 (Sl 37:32-33; 59)

  19:8 Ricominciò di nuovo la guerra e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta e quelli fuggirono davanti a lui.

  19:9 Allora uno spirito cattivo, permesso dal SIGNORE, s'impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua tenendo in mano una lancia, mentre Davide sonava l'arpa.

  19:10 Allora Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia; ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte.

  19:11 Saul inviò degli uomini a casa di Davide per tenerlo d'occhio e ucciderlo la mattina dopo; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: «Se in questa stessa notte non ti metti in salvo, domani sei morto».

  19:12 Mical calò Davide da una finestra ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo.

  19:13 Poi Mical prese l'idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello.

  19:14 Quando Saul inviò degli uomini a prendere Davide, lei disse: «È malato».

  19:15 Allora Saul inviò di nuovo i suoi uomini perché vedessero Davide, e disse loro: «Portatemelo nel letto, perché possa ucciderlo».

  19:16 Quando giunsero quegli uomini, ecco che nel letto c'era l'idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra.

  19:17 Saul disse a Mical: «Perché mi hai ingannato così e hai dato al mio nemico la possibilità di fuggire?» Mical rispose a Saul: «È lui che mi ha detto: "Lasciami andare, altrimenti ti ammazzo!"»

 

1S 10:9-13; 2R 1:9-15

  19:18 Davide dunque fuggì, si mise in salvo, andò da Samuele a Rama e gli raccontò tutto quello che Saul gli aveva fatto. Poi, egli e Samuele andarono a stare a Naiot.

  19:19 Questo fu riferito a Saul, dicendo: «Ecco, Davide è a Naiot, presso Rama».

  19:20 Saul inviò i suoi uomini a prendere Davide, ma quando questi videro profetizzare i profeti, riuniti sotto la presidenza di Samuele, lo spirito di Dio investì gli inviati di Saul che si misero anche loro a profetizzare.

  19:21 Ne informarono Saul, che inviò altri uomini, i quali pure si misero a profetizzare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, ma anche questi si misero a profetizzare.

  19:22 Allora si recò egli stesso a Rama. Giunto alla grande cisterna che è a Secu, chiese: «Dove sono Samuele e Davide?» Gli fu risposto: «A Naiot, presso Rama».

  19:23 Egli andò dunque là, a Naiot, presso Rama. Lo spirito di Dio investì anche lui ed egli continuò il suo viaggio profetizzando finché giunse a Naiot, presso Rama.

  19:24 Anche lui si spogliò delle sue vesti, anche lui profetizzò in presenza di Samuele e rimase steso a terra nudo tutto quel giorno e tutta quella notte. Da lì viene il detto: «Saul, è anche lui tra i profeti?»

 

Patto fra Davide e Gionatan

(1S 18:1-3; 19:1-7; 23:16-18; 2S 9) Pr 17:17

  20:1 Davide fuggì da Naiot, presso Rama, andò a trovare Gionatan e gli disse: «Che cosa ho fatto? Qual è la mia colpa? Qual è il mio peccato verso tuo padre, perché egli minacci la mia vita?»

  20:2 Gionatan gli rispose: «No affatto! Tu non morirai. Ecco, mio padre non fa niente, né di grande né di piccolo, senza dirmelo. Perché dovrebbe nascondermi questa intenzione? Non è possibile».

  20:3 Ma Davide replicò, giurando: «Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: "Gionatan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere"; ma, com'è vero che il SIGNORE vive e tu stesso vivi, tra me e la morte non c'è che un passo».

  20:4 Gionatan disse a Davide: «Che cosa desideri che io ti faccia?»

  20:5 Davide rispose a Gionatan: «Domani è la luna nuova, e io dovrei pranzare con il re; lasciami andare e mi nasconderò per la campagna fino alla terza sera.

  20:6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: "Davide mi ha pregato con insistenza di lasciarlo andare fino a Betlemme, la sua città, perché c'è il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia".

  20:7 Se egli dice: "Va bene!" allora il tuo servo avrà pace; ma se invece si adira, sappi che il male che mi vuol fare è deciso.

  20:8 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo, perché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome del SIGNORE. Se c'è in me qualche malvagità, uccidimi tu; ma non condurmi da tuo padre!»

  20:9 Gionatan disse: «Lungi da te questo pensiero! Se io venissi a sapere che il male è deciso da parte di mio padre e sta per venirti addosso, non te lo farei sapere?»

  20:10 Davide disse a Gionatan: «Chi m'informerà, nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?»

  20:11 Gionatan disse a Davide: «Vieni, andiamo fuori nei campi!» E andarono insieme fuori nei campi.

  20:12 Gionatan disse a Davide: «Il SIGNORE, il Dio d'Israele, mi sia testimone! Quando domani o dopodomani, a quest'ora, io avrò sentito quello che pensa mio padre, se egli è ben disposto verso Davide e io non mando a fartelo sapere,

  20:13 il SIGNORE tratti Gionatan con tutto il suo rigore! Nel caso poi che mio padre voglia farti del male, te lo farò sapere e ti lascerò partire perché tu ti metta al sicuro; e il SIGNORE sia con te come è stato con mio padre!

  20:14 Possa tu, se sarò ancora in vita, usare verso di me la bontà del SIGNORE, perché io non muoia.

  20:15 Non cessare mai di essere buono verso la mia casa, neppure quando il SIGNORE avrà sterminato dalla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide.

  20:16 Così Gionatan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: «Il SIGNORE faccia vendetta dei nemici di Davide!»

  20:17 Per l'amore che aveva verso di lui, Gionatan fece di nuovo giurare Davide; perché egli l'amava come la sua stessa vita.

  20:18 Poi Gionatan gli disse: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.

  20:19 Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno di quel fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel.

  20:20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi al bersaglio.

  20:21 Poi subito manderò il ragazzo, dicendogli: "Va' a cercare le frecce". Se dico al ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!" tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come il SIGNORE vive!

  20:22 Ma se dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te!" allora vattene, perché il SIGNORE ti manda via.

  20:23 Quanto a quel che abbiamo convenuto tu e io, ecco, il SIGNORE ne è testimone per sempre».

  20:24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a tavola per mangiare.

  20:25 Il re, come al solito, si sedette sulla sedia che era vicina al muro; Gionatan si mise di fronte. Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.

  20:26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa per cui non è puro; certo egli non è puro».

  20:27 Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; allora Saul disse a Gionatan, suo figlio: «Perché il figlio d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?»

  20:28 Gionatan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme;

  20:29 e ha detto: "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per andare a vedere i miei fratelli". Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re».

  20:30 Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tu prendi le difese del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna di tua madre?

  20:31 Poiché fintanto che il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non vi sarà stabilità per te né per il tuo regno. Dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire».

  20:32 Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?»

  20:33 Saul brandì la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di uccidere Davide.

  20:34 Acceso d'ira, si alzò da tavola, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatta a Davide.

  20:35 La mattina dopo, Gionatan andò nei campi, a incontrare Davide, e aveva con sé un ragazzo.

  20:36 Disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui.

  20:37 Quando il ragazzo fu giunto al luogo dov'era la freccia che Gionatan aveva tirata, Gionatan gli gridò dietro: «La freccia non è forse di là da te?»

  20:38 Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: «Via, fa' presto, non ti trattenere!» Il ragazzo raccolse le frecce e tornò dal suo padrone.

  20:39 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionatan e Davide erano i soli a sapere di che si trattava.

  20:40 Gionatan diede le sue armi al ragazzo e gli disse: «Va', portale in città».

  20:41 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato sud, si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono e piansero insieme; Davide soprattutto pianse dirottamente.

  20:42 Gionatan disse a Davide: «Va' in pace, ora che abbiamo fatto tutti e due questo giuramento nel nome del SIGNORE. Il SIGNORE sia testimone fra me e te, e fra la mia e la tua discendenza, per sempre».

  20:43 Davide si alzò e se ne andò, e Gionatan tornò in città.

 

Fuga di Davide a Nob e a Gat

Mt 12:1-8; 1S 22:9, ecc.

  21:1 Davide andò a Nob dal sacerdote Achimelec; Achimelec gli venne incontro turbato e gli disse: «Perché sei solo e non hai nessuno con te?»

  21:2 Davide rispose al sacerdote Achimelec: «Il re mi ha dato un incarico e mi ha detto: "nessuno sappia nulla dell'affare per cui ti mando e dell'ordine che ti ho dato"; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo.

  21:3 Ora che hai qui a portata di mano? Dammi cinque pani o quelli che si potrà trovare».

  21:4 Il sacerdote rispose a Davide, e disse: «Non ho sotto mano del pane comune, ma c'è del pane consacrato; i giovani si sono almeno astenuti da contatto con donne?»

  21:5 Davide rispose al sacerdote: «Da quando sono partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne, e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra missione è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi».

  21:6 Allora il sacerdote gli diede del pane consacrato, perché non c'era là altro pane tranne quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza del SIGNORE, perché fosse sostituito con pane caldo nel momento in cui veniva preso.

  21:7 Quel giorno, uno dei servi di Saul si trovava là trattenuto in presenza del SIGNORE; si chiamava Doeg, era edomita, e capo dei pastori di Saul.

  21:8 Davide disse ad Achimelec: «Non hai qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l'incarico del re».

  21:9 Il sacerdote rispose: «C'è la spada di Goliat, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle dei terebinti; è là avvolta in un panno dietro l'efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ce n'è altra all'infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».

 

1S 27 (Sl 56; 34)

  21:10 Allora Davide si alzò, e quel giorno riprese a fuggire lontano da Saul e andò da Achis, re di Gat.

  21:11 I servi del re dissero ad Achis: «Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale si cantava nelle danze:

"Saul ha ucciso i suoi mille

e Davide i suoi diecimila?"»

  21:12 Davide si tenne in cuore queste parole e temette Achis, re di Gat.

  21:13 Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava dei segni sui battenti delle porte e si lasciava scorrere la saliva sulla barba.

  21:14 Achis disse ai suoi servitori: «Guardate, è un pazzo. Perché me l'avete condotto?

  21:15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!»

 

Davide nella spelonca di Adullam, poi in Moab

1Cr 11:15-19 (Sl 57; 142)

  22:1 Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam. Quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui.

  22:2 Tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti, si radunarono presso di lui ed egli divenne loro capo. Così ebbe con sé circa quattrocento uomini.

  22:3 Di là Davide andò a Mispa di Moab e disse al re di Moab: «Permetti che mio padre e mia madre vengano a stare da voi, fino a quando io sappia quello che Dio farà di me».

  22:4 Egli dunque li condusse davanti al re di Moab ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella sua fortezza.

  22:5 Il profeta Gad disse a Davide: «Non stare più in questa fortezza; parti e va' nel paese di Giuda». Davide allora partì, e giunse nella foresta di Cheret.

 

Massacro dei sacerdoti e degli abitanti di Nob per ordine di Saul

1S 21:1-9; Sl 52 (1S 2:27, ecc.; 3:12-14) Pr 29:12

  22:6 Saul seppe che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati visti. Saul si trovava allora a Ghibea, seduto sotto la tamerice che è sull'altura; aveva in mano la lancia, e tutti i suoi servitori gli stavano intorno.

  22:7 Saul disse ai servitori che gli stavano intorno: «Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figlio d'Isai darà forse a voi tutti campi e vigne? Farà egli di tutti voi dei capi di migliaia e dei capi di centinaia?

  22:8 Perché allora avete tutti congiurato contro di me e non c'è nessuno che mi abbia informato dell'alleanza che mio figlio ha fatta con il figlio d'Isai? Non c'è nessuno di voi che mi compianga e m'informi che mio figlio ha sollevato contro di me il mio servo perché mi tenda insidie come fa oggi?»

  22:9 E Doeg, l'Idumeo, che si trovava tra i servitori di Saul, rispose e disse: «Io ho visto il figlio d'Isai giungere a Nob da Achimelec, figlio di Achitub,

  22:10 il quale consultò il SIGNORE per lui, gli diede dei viveri, e gli diede la spada di Goliat il Filisteo».

  22:11 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Achimelec, figlio di Achitub, e tutta la famiglia di suo padre, vale a dire i sacerdoti che erano a Nob. Tutti vennero dal re.

  22:12 Saul disse: «Ora ascolta, figlio di Achitub!» Ed egli rispose: «Eccomi, mio signore!»

  22:13 E Saul gli disse: «Perché tu e il figlio d'Isai avete congiurato contro di me? Perché gli hai dato del pane e una spada e hai consultato Dio per lui affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?»

  22:14 Allora Achimelec rispose al re, e disse: «Chi mai, fra tutti i tuoi servi, è fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa?

  22:15 Ho forse cominciato oggi a consultare Dio per lui? Lungi da me il pensiero di tradirti! Non attribuisca il re nulla di simile al suo servo o a tutta la famiglia di mio padre; perché il tuo servo non sa cosa alcuna, piccola o grande, di tutto questo».

  22:16 Il re disse: «Tu morirai senz'altro, Achimelec, tu con tutta la famiglia di tuo padre!»

  22:17 Il re disse alle guardie che gli stavano intorno: «Avanzate e uccidete i sacerdoti del SIGNORE, perché anche loro sono d'accordo con Davide; sapevano che egli era fuggito, e non mi hanno informato». Ma i servitori del re non vollero mettere le mani addosso ai sacerdoti del SIGNORE.

  22:18 Il re disse a Doeg: «Fatti avanti tu, e uccidi i sacerdoti!» Doeg, l'Idumeo, si fece avanti, si avventò addosso ai sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l'efod di lino.

  22:19 Saul passò a fil di spada anche Nob, la città dei sacerdoti: uomini, donne, bambini, lattanti, buoi, asini e pecore; passò tutti a fil di spada.

  22:20 Tuttavia uno dei figli di Achimelec, figlio di Achitub, di nome Abiatar, scampò e si rifugiò presso Davide.

  22:21 Abiatar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti del SIGNORE.

  22:22 Davide disse ad Abiatar: «Io sapevo bene, quel giorno, che Doeg l'Idumeo era là, che egli avrebbe senza dubbio avvertito Saul; io sono la causa della morte di tutte le persone della famiglia di tuo padre.

  22:23 Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con me sarai al sicuro».

 

Davide salva Cheila dalle mani dei Filistei

1S 30:6-8 (Sl 64; 140; 143; 31) 1S 2:9

  23:1 Vennero a dire a Davide: «Ecco, i Filistei hanno attaccato Cheila e saccheggiato le aie».

  23:2 E Davide consultò il SIGNORE, dicendo: «Devo andare a sconfiggere questi Filistei?» Il SIGNORE rispose a Davide: «Va', sconfiggi i Filistei e salva Cheila».

  23:3 Ma la gente di Davide gli disse: «Tu vedi che già qui in Giuda abbiamo paura; che sarà di noi, se andiamo a Cheila contro le schiere dei Filistei?

  23:4 Davide consultò di nuovo il SIGNORE, e il SIGNORE gli rispose e gli disse: «Àlzati, scendi a Cheila, perché io darò i Filistei nelle tue mani».

  23:5 Davide dunque andò con la sua gente a Cheila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Cheila.

  23:6 Quando Abiatar, figlio di Achimelec, si rifugiò presso Davide a Cheila, portò con sé l'efod.

  23:7 Saul fu informato che Davide era giunto a Cheila. Saul disse: «Dio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre».

  23:8 Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Cheila e cingere d'assedio Davide e la sua gente.

  23:9 Ma Davide, avendo saputo che Saul tramava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiatar: «Porta qua l'efod».

  23:10 Poi disse: «SIGNORE, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Cheila per distruggere la città a causa mia.

  23:11 Gli abitanti di Cheila mi daranno nelle sue mani? Saul scenderà davvero come il tuo servo ha sentito dire? SIGNORE, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo!» Il SIGNORE rispose: «Scenderà».

  23:12 Davide chiese ancora: «Gli abitanti di Cheila daranno me e la mia gente nelle mani di Saul?» Il SIGNORE rispose: «Vi daranno nelle sue mani».

 

Davide nel deserto di Zif e di Maon

Sl 54; 140; 1S 26:1-4; Sl 37:32-33

  23:13 Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, partirono, uscirono da Cheila e andarono qua e là a caso; e Saul, informato che Davide era fuggito da Cheila, rinunziò alla sua spedizione.

  23:14 Davide rimase nel deserto, in luoghi sicuri; se ne stette nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo diede nelle mani.

  23:15 Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta.

  23:16 Allora Gionatan, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio

  23:17 e gli disse: «Non temere; poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso. Tu regnerai sopra Israele, io sarò il secondo dopo di te; e lo sa bene anche Saul, mio padre».

  23:18 I due fecero alleanza in presenza del SIGNORE; poi Davide rimase nella foresta e Gionatan andò a casa sua.

  23:19 Gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto fra noi, nei luoghi sicuri della foresta, sul colle di Achila, che è a mezzogiorno del deserto.

  23:20 Scendi dunque, o re, poiché questo è ciò che tu desideri con tutto il cuore, e penseremo noi a darlo nelle mani del re».

  23:21 Saul disse: «Siate benedetti dal SIGNORE, voi che avete pietà di me!

  23:22 Andate, vi prego, informatevi con più certezza per sapere e scoprire il luogo dove abitualmente si ferma e chi l'abbia visto là; poiché mi dicono che egli è molto astuto.

  23:23 Vedete di conoscere tutti i nascondigli dove egli si rifugia; poi tornate da me con notizie certe e io verrò con voi. Se egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda».

  23:24 Quelli dunque partirono e se ne andarono a Zif, precedendo Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto.

  23:25 Saul con la sua gente partì in cerca di lui; ma Davide, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon. Quando Saul lo seppe, andò in cerca di Davide nel deserto di Maon.

  23:26 Saul camminava da un lato del monte e Davide con la sua gente dall'altro lato; e come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per impadronirsene,

  23:27 arrivò a Saul un messaggero che disse: «Affréttati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese».

  23:28 Così Saul smise d'inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato Sela-Ammalecot.

 

Saul risparmiato da Davide nella spelonca di En-Ghedi

1S 26:3-25; Sl 7; 57; Ro 12:19-21

  24:1 Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi.

  24:2 Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide è nel deserto di En-Ghedi».

  24:3 Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche;

  24:4 e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna.

  24:5 La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul.

  24:6 Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul.

  24:7 Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE».

  24:8 Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.

  24:9 Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò.

  24:10 Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male?"

  24:11 Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE.

  24:12 Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita!

  24:13 Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso.

  24:14 Dice il proverbio antico: "Il male viene dai malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso.

  24:15 Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce.

  24:16 Sia dunque arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani».

  24:17 Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse.

  24:18 Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene.

  24:19 Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; poiché il SIGNORE mi aveva dato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso.

  24:20 Se uno incontra il suo nemico, lascia forse che se ne vada in pace? Ti renda dunque il SIGNORE il contraccambio del bene che mi hai fatto oggi!

  24:21 Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani.

  24:22 Giurami dunque nel nome del SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre».

  24:23 Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente risalirono al loro rifugio.

 

Morte di Samuele; malvagità di Nabal e saggezza di Abigail

(Is 32:5-8; Sl 73:1-9)(Pr 20:22; 15:1, 23, 31; 25:11)

  25:1 Samuele morì e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà a Rama. Allora Davide partì, e scese verso il deserto di Paran.

  25:2 A Maon c'era un uomo, che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore.

  25:3 Quest'uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell'aspetto; ma l'uomo si comportava con durezza e con malvagità; discendeva da Caleb.

  25:4 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore,

  25:5 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: «Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio,

  25:6 e dite così: "Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto quello che ti appartiene!

  25:7 Ho saputo che hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi e noi non abbiamo fatto loro nessuna offesa. Nulla è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel.

  25:8 Domandalo ai tuoi servi ed essi te lo confermeranno. Questi giovani trovino dunque grazia agli occhi tuoi, poiché siamo venuti in giorno di gioia; e da', ti prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che avrai fra le mani"».

  25:9 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi tacquero.

  25:10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, e disse: «Chi è Davide? E chi è il figlio d'Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni!

  25:11 Io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?»

  25:12 I giovani ripresero la loro strada, tornarono e andarono a riferire a Davide tutte queste parole.

  25:13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno di voi prenda la sua spada!» E ciascuno di essi prese la sua spada; anche Davide prese la sua, e salirono dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso i bagagli.

  25:14 Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: «Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone ed egli li ha trattati male.

  25:15 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessuna offesa e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo stati con loro, quando eravamo nei campi.

  25:16 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi.

  25:17 Ora dunque rifletti e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio certamente avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare».

  25:18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli d'uva passa e duecento masse di fichi e caricò ogni cosa sugli asini.

  25:19 Poi disse ai suoi servi: «Andate davanti a me; io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito.

  25:20 Lei dunque, in groppa al suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, quando apparvero Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, e li incontrò.

  25:21 Or Davide aveva detto: «Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di quanto possiede; ed egli mi ha reso male per bene.

  25:22 Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo».

  25:23 Quando Abigail ebbe visto Davide, scese in fretta dall'asino e gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui.

  25:24 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: «Mio signore, la colpa è mia! Permetti che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva!

  25:25 Ti prego, mio signore, non far caso di quell'uomo da nulla che è Nabal; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal e in lui non c'è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore.

  25:26 Ora dunque, mio signore, com'è vero che vive il SIGNORE e che anche tu vivi, il SIGNORE ti ha impedito di spargere sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal!

  25:27 Adesso, ecco questo regalo che la tua serva porta al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore.

  25:28 Ti prego, perdona la colpa della tua serva, poiché per certo il SIGNORE renderà stabile la tua casa perché tu combatti le battaglie del SIGNORE e in tutto il tempo della tua vita non si è trovata malvagità in te.

  25:29 Se mai sorgesse qualcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno dei viventi presso il SIGNORE, il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici il SIGNORE la lancerà via, come dall'incavo di una fionda.

  25:30 Quando il SIGNORE avrà fatto al mio signore tutto il bene che ti ha promesso e ti avrà stabilito come capo sopra Israele,

  25:31 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso di avere sparso del sangue senza motivo e di essersi fatto giustizia da sé. Quando il SIGNORE avrà fatto del bene al mio signore, ricòrdati della tua serva».

  25:32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d'Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me!

  25:33 Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani.

  25:34 Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo».

  25:35 Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te».

 

2S 13:23-24 (Sl 73; Pr 1:32; 10:21)(Pr 18:22; 19:14)

  25:36 Abigail giunse da Nabal mentre egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli parlò di nulla, fino allo spuntar del giorno.

  25:37 Ma la mattina, quando gli fu passata l'ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra.

  25:38 Circa dieci giorni dopo, il SIGNORE colpì Nabal ed egli morì.

  25:39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto il SIGNORE, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio fattomi da Nabal, e ha preservato il suo servo dal fare del male! La malvagità di Nabal, il SIGNORE l'ha fatta ricadere sul capo di lui!»

Poi Davide mandò ad Abigail la proposta di diventare sua moglie.

  25:40 I servi di Davide andarono da Abigail a Carmel e le parlarono così: «Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie».

  25:41 Allora lei si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore».

  25:42 Abigail si alzò in fretta, montò sopra un asino e, con cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie.

  25:43 Davide sposò anche Ainoam di Izreel e tutt'e due furono sue mogli.

  25:44 Intanto Saul aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti, figlio di Lais, che era di Gallim.

 

Saul risparmiato un'altra volta da Davide

(1S 23:19-28; 24:1, ecc.) Sl 17; 1Te 5:15

  26:1 Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto!

  26:2 Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif. Aveva con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif.

  26:3 Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso la strada. Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per cercarlo,

  26:4 mandò degli uomini in ricognizione e seppe con certezza che Saul era giunto.

  26:5 Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato e notò il luogo dov'erano coricati Saul e il capo del suo esercito, Abner, figlio di Ner. Saul stava coricato nel parco dei carri e la sua gente era accampata intorno a lui.

  26:6 Davide disse ad Achimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello di Ioab: «Chi vuole scendere con me, verso Saul, nel campo?» Abisai rispose: «Scenderò io con te».

  26:7 Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; Saul era coricato e dormiva nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata in terra, dalla parte della sua testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno.

  26:8 Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo nemico nelle mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo».

  26:9 Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE senza rendersi colpevole?»

  26:10 Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca.

  26:11 Mi guardi il SIGNORE dal mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua e andiamocene».

  26:12 Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino alla sua testa, e se ne andarono. Nessuno lo vide, nessuno se ne accorse e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché il SIGNORE aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo.

  26:13 Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza, in vetta al monte, a grande distanza da loro;

  26:14 e chiamò la gente di Saul e Abner, figlio di Ner, e disse: «Non rispondi tu, Abner?» Abner rispose e disse: «Chi sei tu che chiami il re?»

  26:15 Davide disse ad Abner: «Non sei tu un valoroso? Chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Infatti uno del popolo è venuto per uccidere il re, tuo signore.

  26:16 Ciò che hai fatto non sta bene. Com'è vero che il SIGNORE vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro re, all'unto del SIGNORE! Ora guarda dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla sua testa!»

  26:17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?» Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!»

  26:18 Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male ho commesso?

  26:19 Ora dunque, si degni il re, mio signore, di ascoltare le parole del suo servo. Se è il SIGNORE colui che ti spinge contro di me, accetti egli un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al SIGNORE, poiché mi hanno oggi scacciato per separarmi dall'eredità del SIGNORE, dicendomi: "Va' a servire dèi stranieri!"

  26:20 Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla presenza del SIGNORE! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».

  26:21 Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò più alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore».

  26:22 Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a prenderla.

  26:23 Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE.

  26:24 E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi del SIGNORE; egli mi libererà da ogni tribolazione».

  26:25 Saul disse a Davide: «Sia tu benedetto, figlio mio Davide! Tu agirai da forte, e certamente porterai a buon fine la tua impresa». Davide continuò per il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.

 

Davide nel paese dei Filistei

1S 21:10-15; 28:1-2; Pr 29:25; 2Co 6:14-17

  27:1 Davide disse in cuor suo: «Un giorno o l'altro perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei. Così Saul, perduta ogni speranza, smetterà di cercarmi per tutto il territorio d'Israele e io sfuggirò alle sue mani».

  27:2 Davide dunque si mosse e, con i seicento uomini che aveva con sé, andò da Achis, figlio di Maoc, re di Gat.

  27:3 Davide si fermò presso Achis, a Gat, egli con la sua gente, ciascuno con la sua famiglia. Davide aveva con sé le sue due mogli: Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal.

  27:4 Allora Saul, informato che Davide era fuggito a Gat, smise di cercarlo.

  27:5 Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mi sia dato, in una delle città della campagna, un luogo dove io possa stabilirmi; perché dovrebbe il tuo servo abitare presso di te nella città reale?»

  27:6 E Achis, quello stesso giorno, gli diede Siclag; perciò Siclag è appartenuta ai re di Giuda fino al giorno d'oggi.

  27:7 Davide rimase nel paese dei Filistei un anno e quattro mesi.

  27:8 Davide e la sua gente salivano e facevano delle scorrerie nel paese dei Ghesuriti, dei Ghirziti e degli Amalechiti; poiché queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, dal lato di Sur fino al paese d'Egitto.

  27:9 Davide devastava il paese, non vi lasciava in vita né uomo né donna e prendeva pecore, buoi, asini, cammelli e vesti; poi tornava indietro e andava da Achis.

  27:10 Achis domandava: «Dove avete fatto la scorreria oggi?» Davide rispondeva: «Verso la regione meridionale di Giuda, verso la regione meridionale degli Ierameeliti e verso la regione meridionale dei Chenei».

  27:11 Davide non lasciava in vita né uomo né donna da portare a Gat, poiché diceva: «Potrebbero parlare contro di noi e dire: "Così ha fatto Davide"». Questo fu il suo modo d'agire tutto il tempo che abitò nel paese dei Filistei.

  27:12 Achis aveva fiducia in Davide e diceva: «Egli si rende odioso a Israele, suo popolo; così sarà mio servo per sempre».

 

I Filistei si preparano alla guerra; Saul consulta l'evocatrice di spiriti a En-Dor

(1S 27:12; 29)(Le 19:31; 20:6, 27; Is 8:19-20) 1Cr 10:1-6, 13-14

  28:1 In quei giorni i Filistei riunirono i loro eserciti per far guerra a Israele. Achis disse a Davide: «Sia chiaro che verrai con me alla guerra tu e la tua gente».

  28:2 Davide rispose ad Achis: «Tu vedrai quello che il tuo servo farà». Achis disse a Davide: «Io ti nominerò mia guardia del corpo per sempre».

  28:3 Or Samuele era morto; tutto Israele ne aveva fatto cordoglio, e lo avevano sepolto a Rama, nella sua città. Saul aveva scacciato dal paese gli evocatori di spiriti e gl'indovini.

  28:4 I Filistei si riunirono e vennero ad accamparsi a Sunem. Anche Saul riunì tutto Israele e si accamparono a Ghilboa.

  28:5 Quando Saul vide l'accampamento dei Filistei ebbe paura e il cuore gli tremò forte.

  28:6 Saul consultò il SIGNORE, ma il SIGNORE non gli rispose né tramite sogni, né mediante l'urim, né per mezzo dei profeti.

  28:7 Allora Saul disse ai suoi servitori: «Cercatemi una donna che sappia evocare gli spiriti e io andrò da lei a consultarla». I servitori gli dissero: «A En-Dor c'è una donna che evoca gli spiriti».

  28:8 Allora Saul si camuffò, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte dalla donna e Saul le disse: «Dimmi l'avvenire, ti prego, mediante l'evocazione di uno spirito, e fammi salire colui che ti dirò».

  28:9 La donna gli rispose: «Ecco, tu sai quello che Saul ha fatto, com'egli ha sterminato dal paese gli evocatori di spiriti e gli indovini; perché dunque tendi un tranello alla mia vita per farmi morire?»

  28:10 Saul le giurò per il SIGNORE, e disse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, nessuna punizione ti toccherà per questo!»

  28:11 Allora la donna gli disse: «Chi debbo farti salire?» Ed egli rispose: «Fammi salire Samuele».

  28:12 E quando la donna vide Samuele urlò e disse a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!»

  28:13 Il re le disse: «Non preoccuparti; che vedi?» E la donna a Saul: «Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra».

  28:14 Ed egli a lei: «Che forma ha?» Lei rispose: «È un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello». Allora Saul comprese che era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostrò davanti.

  28:15 Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato, facendomi salire?» Saul rispose: «Sono in grande angoscia, poiché i Filistei mi fanno guerra e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più mediante i profeti né tramite sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere quello che devo fare».

  28:16 Samuele disse: «Perché consulti me, mentre il SIGNORE si è ritirato da te e ti è diventato avversario?

  28:17 Il SIGNORE ha agito come aveva annunziato per mezzo di me; il SIGNORE ti strappa di mano il regno e lo dà a un altro, a Davide,

  28:18 perché non hai ubbidito alla voce del SIGNORE e non hai lasciato sfogare la sua ira ardente contro Amalec; perciò il SIGNORE ti tratta così oggi.

  28:19 Assieme a te il SIGNORE darà anche Israele nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me; il SIGNORE darà anche l'accampamento d'Israele nelle mani dei Filistei».

  28:20 Allora Saul cadde di colpo lungo disteso per terra, spaventato dalle parole di Samuele; era inoltre senza forza perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte.

  28:21 La donna si avvicinò a Saul e, vedendolo tutto atterrito, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce. Ho messo a repentaglio la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai dette.

  28:22 Anche tu dunque, ascolta la voce della tua serva e permetti che io ti metta davanti un boccone di pane; mangia per prendere forza se vuoi metterti in viaggio».

  28:23 Ma egli rifiutò e disse: «Non mangerò». I suoi servi, però, insistettero insieme alla donna ed egli si arrese alle loro pressioni; si alzò da terra e si mise seduto sul letto.

  28:24 La donna aveva in casa un vitello ingrassato, che si affrettò ad ammazzare. Poi prese della farina, la impastò e ne fece dei pani senza lievito;

  28:25 mise quei cibi davanti a Saul e ai suoi servitori e quelli mangiarono.

Poi si alzarono e ripartirono quella stessa notte.

 

Davide allontanato dall'esercito dei Filistei

(1S 28:1-2; 1Cr 12:19) 2Ti 2:13

  29:1 I Filistei riunirono tutte le loro truppe ad Afec e gli Israeliti si accamparono vicino alla sorgente di Izreel.

  29:2 I prìncipi dei Filistei marciavano alla testa delle loro centinaia e delle loro migliaia, mentre Davide e la sua gente marciavano alla retroguardia con Achis.

  29:3 Allora i capi dei Filistei dissero: «Che fanno qui questi Ebrei?» Achis rispose ai capi dei Filistei: «Ma questi è Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato con me da giorni, anzi da anni, e contro il quale non ho avuto nulla da ridire dal giorno della sua diserzione a oggi!»

  29:4 Ma i capi dei Filistei si adirarono contro di lui, e gli dissero: «Rimanda indietro costui! Ritorni nel luogo che tu gli hai assegnato e non scenda con noi alla battaglia, affinché non sia per noi un nemico durante la battaglia. Infatti come potrebbe costui riacquistare il favore del suo signore, se non a prezzo delle teste di questi nostri uomini?

  29:5 Egli non è forse quel Davide di cui si cantava nelle danze:

"Saul ha ucciso i suoi mille

e Davide i suoi diecimila"?»

  29:6 Allora Achis chiamò Davide e gli disse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, tu sei un uomo retto. Vedo con piacere il tuo andare e venire con me nell'accampamento, poiché non ho trovato in te nulla di male dal giorno che arrivasti da me fino a oggi; ma tu non piaci ai prìncipi.

  29:7 Ora dunque, torna indietro e vattene in pace, per non rischiare di far qualcosa che sia sgradito ai prìncipi dei Filistei».

  29:8 Davide disse ad Achis: «Ma che ho mai fatto? Che cosa hai trovato nel tuo servo, in tutto il tempo che sono stato con te fino a oggi, perché io non debba andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?»

  29:9 Achis rispose a Davide, e disse: «Lo so; tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio; ma i prìncipi dei Filistei hanno detto: "Egli non deve salire con noi alla battaglia!"

  29:10 Ora dunque, àlzati domani mattina di buon'ora, con i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi di buon mattino e, appena farà giorno, andatevene».

  29:11 Davide dunque con la sua gente si alzò di buon'ora, per partire al mattino e tornare nel paese dei Filistei. E i Filistei salirono a Izreel.

 

Gli Amalechiti saccheggiano e incendiano Siclag e sono poi sconfitti da Davide

(1Cr 12:19-22; Ge 14:11-16) Gs 22:8; Gr 41:11, ecc. (Ro 15:1-7)

  30:1 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furono giunti a Siclag, ecco che gli Amalechiti avevano fatto una scorreria verso la regione meridionale e verso Siclag; avevano preso Siclag e l'avevano incendiata;

  30:2 avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma avevano portato via tutti e se n'erano tornati da dove erano venuti.

  30:3 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, essa era distrutta dal fuoco e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri.

  30:4 Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere.

  30:5 Le due mogli di Davide, Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal, erano anche loro prigioniere.

  30:6 Davide fu grandemente angosciato: la gente parlava di lapidarlo, perché tutti erano amareggiati a motivo dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nel SIGNORE, nel suo Dio.

  30:7 Davide disse al sacerdote Abiatar, figlio di Achimelec: «Ti prego, portami qua l'efod». Abiatar portò l'efod a Davide.

  30:8 E Davide consultò il SIGNORE, dicendo: «Devo inseguire questa banda di predoni? La raggiungerò?» Il SIGNORE rispose: «Inseguila, poiché certamente la raggiungerai e potrai ricuperare ogni cosa».

  30:9 Davide dunque andò con i seicento uomini che aveva con sé e giunsero al torrente Besor, dove quelli che erano rimasti indietro si fermarono;

  30:10 ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti indietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor.

  30:11 Trovarono per la campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane, che egli mangiò, e dell'acqua da bere;

  30:12 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva passa. Quand'egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti.

  30:13 Davide gli chiese: «A chi appartieni? Di dove sei?» Quegli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalechita; il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi ammalai.

  30:14 Abbiamo fatto una scorreria nella regione meridionale dei Cheretei, sul territorio di Giuda e nella regione meridionale di Caleb, e abbiamo incendiato Siclag».

  30:15 Davide gli disse: «Vuoi condurmi giù dov'è quella banda?» Egli rispose: «Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone e io ti condurrò giù dov'è quella banda».

  30:16 Quando egli l'ebbe condotto là, ecco che gli Amalechiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo e facendo festa, a motivo del gran bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda.

  30:17 Davide diede loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera dell'indomani; e non uno ne scampò, tranne quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono.

  30:18 Davide ricuperò tutto quello che gli Amalechiti avevano portato via e liberò anche le sue due mogli.

  30:19 Non vi mancò nessuno, né piccoli né grandi, né figli né figlie, e nulla del bottino, nulla che gli Amalechiti avessero preso. Davide ricondusse via tutto.

  30:20 Davide riprese anche tutte le greggi e tutti gli armenti; quelli che conducevano questo bestiame e camminavano alla sua testa, dicevano: «Questo è il bottino di Davide!»

  30:21 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non avevano potuto stargli dietro e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Quelli andarono a incontrare Davide e la gente che era con lui. Davide si avvicinò a loro e si informò sulla loro salute.

  30:22 Allora tutti i malvagi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: «Dato che costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato; ciascuno di loro riavrà sua moglie e i suoi figli; se li portino via e se ne vadano!»

  30:23 Ma Davide disse: «Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che il SIGNORE ci ha date: egli che ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi.

  30:24 Chi vi darebbe retta in questa cosa? La parte di chi scende alla battaglia dev'essere uguale alla parte di chi rimane con i bagagli; faranno tra loro parti uguali».

  30:25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che hanno durato fino a oggi.

  30:26 Quando Davide fu tornato a Siclag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda suoi amici, dicendo: «Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici del SIGNORE».

  30:27 Ne mandò a quelli di Betel, a quelli di Ramot della regione meridionale, a quelli di Iattir,

  30:28 a quelli d'Aroer, a quelli di Sifmot, a quelli d'Estemoa,

  30:29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierameeliti, a quelli delle città dei Chenei,

  30:30 a quelli di Corma, a quelli di Cor-Asan, a quelli di Atac,

  30:31 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi che Davide aveva percorso con la sua gente.

 

Gl'Israeliti sconfitti dai Filistei; morte di Saul e di Gionatan

=1Cr 10:1-7, 13-14; 2S 1; Am 2:14-15 (Pr 14:32; 1Co 15:56)

  31:1 I Filistei diedero battaglia a Israele e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa.

  31:2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli e uccisero Gionatan, Abinadab e Malchisua, figli di Saul.

  31:3 Il peso della battaglia gravò contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli si trovò in grande difficoltà a motivo degli arcieri.

  31:4 Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra.

  31:5 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì con lui.

  31:6 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutta la sua gente.

  31:7 Quando gli Israeliti che stavano dall'altra parte della valle e di là dal Giordano videro che la gente d'Israele si era data alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle.

 

=1Cr 10:8-12 (1S 11:1-11; 2S 2:4-7) Ro 13:7-8

  31:8 L'indomani i Filistei vennero a spogliare i morti e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa.

  31:9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno, per il paese dei Filistei, ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo;

  31:10 collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte e appesero il suo cadavere alle mura di Bet-San.

  31:11 Ma quando gli abitanti di Iabes di Galaad udirono quello che i Filistei avevano fatto a Saul,

  31:12 tutti gli uomini valorosi si alzarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Bet-San il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli, tornarono a Iabes e là li bruciarono.

  31:13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette giorni.