Indice

 

Giona. 1

Vocazione di Giona. Fuga e punizione del profeta. 1

Giona nel ventre d'un pesce. Sua preghiera e sua liberazione. 1

Predicazione di Giona a Ninive. 2

Irritazione di Giona; rimproveri del Signore. 2

 


Giona

Is 42:19; 55:7-11; Gr 18:7-8; Ez 18:23; Mt 12:40-41

 

Vocazione di Giona. Fuga e punizione del profeta

2R 14:25 (Gn 4:2; Sl 139:7-10)

   1:1 La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini:

   1:2 «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».

   1:3 Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del SIGNORE.

 

Sl 107:23-32 (Gb 9:4; Sl 32:9; At 26:14) Ro 2:17-24

   1:4 Il SIGNORE scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi.

   1:5 I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente.

   1:6 Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo».

   1:7 Poi si dissero l'un l'altro: «Venite, tiriamo a sorte e sapremo per causa di chi ci capita questa disgrazia». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona.

   1:8 Allora gli dissero: «Spiegaci dunque per causa di chi ci capita questa disgrazia! Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?»

   1:9 Egli rispose loro: «Sono Ebreo e temo il SIGNORE, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma».

   1:10 Allora quegli uomini furono presi da grande spavento e gli domandarono: «Perché hai fatto questo?» Quegli uomini infatti sapevano che egli fuggiva lontano dalla presenza del SIGNORE, perché egli li aveva messi al corrente della cosa.

   1:11 Poi gli dissero: «Che dobbiamo fare di te perché il mare si calmi per noi?» Il mare infatti si faceva sempre più tempestoso.

   1:12 Egli rispose: «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia».

   1:13 Tuttavia quegli uomini remavano con forza per raggiungere la riva; ma non riuscivano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso.

   1:14 Allora gridarono al SIGNORE e dissero: «SIGNORE, non lasciarci perire per risparmiare la vita di quest'uomo e non accusarci del sangue innocente; poiché tu, SIGNORE, hai fatto come ti è piaciuto».

   1:15 Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò.

   1:16 Allora quegli uomini furono presi da un grande timore del SIGNORE; offrirono un sacrificio al SIGNORE e fecero dei voti.

 

Giona nel ventre d'un pesce. Sua preghiera e sua liberazione

Mt 12:38-40; Is 38:9, ecc.; Da 4:37

   2:1 Il SIGNORE fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.

   2:2 Dal ventre del pesce Giona pregò il SIGNORE, il suo Dio, e disse:

   2:3 «Io ho gridato al SIGNORE, dal fondo della mia angoscia,

ed egli mi ha risposto;

dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato

e tu hai udito la mia voce.

   2:4 Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare;

la corrente mi ha circondato,

tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto.

   2:5 Io dicevo: "Sono cacciato lontano dal tuo sguardo!

Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?"

   2:6 Le acque mi hanno sommerso;

l'abisso mi ha inghiottito;

le alghe si sono attorcigliate alla mia testa.

   2:7 Sono sprofondato fino alle radici dei monti;

la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre;

ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa,

o SIGNORE, mio Dio!

   2:8 Quando la vita veniva meno in me,

io mi sono ricordato del SIGNORE

e la mia preghiera è giunta fino a te,

nel tuo tempio santo.

   2:9 Quelli che onorano gli idoli vani

allontanano da sé la grazia;

   2:10 ma io ti offrirò sacrifici, con canti di lode;

adempirò i voti che ho fatto.

La salvezza viene dal SIGNORE».

   2:11 E il SIGNORE diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.

 

Predicazione di Giona a Ninive

(Lu 11:29-30, 32; Gr 18:7-8) 1R 21:27-29; Gl 2:12-20; Is 55:7-11

   3:1 La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, per la seconda volta, in questi termini:

   3:2 «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama loro quello che io ti comando».

   3:3 Giona partì e andò a Ninive, come il SIGNORE aveva ordinato. Ninive era una città grande davanti a Dio; ci volevano tre giorni di cammino per attraversarla.

   3:4 Giona cominciò a inoltrarsi nella città per una giornata di cammino e proclamava: «Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!»

   3:5 I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno, e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo.

   3:6 E poiché la notizia era giunta al re di Ninive, questi si alzò dal trono, si tolse il mantello di dosso, si coprì di sacco e si mise seduto sulla cenere.

   3:7 Poi, per decreto del re e dei suoi grandi, fu reso noto in Ninive un ordine di questo tipo: «Uomini e animali, armenti e greggi, non assaggino nulla; non vadano al pascolo e non bevano acqua;

   3:8 uomini e animali si coprano di sacco e gridino a Dio con forza; ognuno si converta dalla sua malvagità e dalla violenza compiuta dalle sue mani.

   3:9 Forse Dio si ricrederà, si pentirà e spegnerà la sua ira ardente, così che noi non periamo».

   3:10 Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece.

 

Irritazione di Giona; rimproveri del Signore

Gr 20:7-9, 14-18 (Sl 103:8-14; 145:8-9) Lu 15:28, ecc.

   4:1 Giona ne provò gran dispiacere, e ne fu irritato.

   4:2 Allora pregò e disse: «O SIGNORE, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato.

   4:3 Perciò, SIGNORE, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere».

   4:4 Il SIGNORE gli disse: «Fai bene a irritarti così?»

   4:5 Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città.

   4:6 Dio, il SIGNORE, per calmarlo della sua irritazione, fece crescere un ricino che salì al di sopra di Giona per fare ombra sul suo capo. Giona provò una grandissima gioia a causa di quel ricino.

   4:7 L'indomani, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rosicchiare il ricino e questo seccò.

   4:8 Dopo che il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un soffocante vento orientale e il sole picchiò sul capo di Giona così forte da farlo venir meno. Allora egli chiese di morire, dicendo: «È meglio per me morire che vivere».

   4:9 Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?» Egli rispose: «Sì, faccio bene a irritarmi così, fino a desiderare la morte».

   4:10 Il SIGNORE disse: «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito;

   4:11 e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»