La Bibbia: un libro particolare?

Dio ha scritto!

Ciò che accadde all'alba di quel giorno dovette fare un'impressione enorme su coloro che furono i testimoni oculari. I lampi guizzavano, il tuono rimbombava e un terremoto scuoteva il monte Sinai tutto fumante. Dalle sue erte rupi riecheggiava un fortissimo suono di tromba.

Dio parlava al suo popolo Israele, e dimostrava la sua autorità con questi imponenti fenomeni naturali.

Le dodici tribù del popolo d'Israele si tenevano ai piedi del monte e tremavano dallo spavento. Essi, che poco prima avevano dichiarato arditamente: «Noi faremo tutto quello che il Signore ha detto», si sentivano ora molto piccoli.

In quel momento era Dio che esprimeva il suo pensiero: «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.» Questo era il primo comandamento del decalogo, vale a dire di quei dieci comandamenti che tutti conosciamo.

Mosè, il conduttore degli Israeliti, aveva ricevuto da Dio, in cima al monte, le parole della legge, incise su tavole di pietra, a fine di insegnarle al popolo e spiegarne il significato.

Dio stesso incise i suoi comandamenti sulla pietra. La Bibbia ci narra la cosa con queste parole: «Le tavole erano opera di Dio e la scrittura era scrittura di Dio incisa sulle tavole» (Esodo 32:16).

Dio non solo è l'Autore del testo, ma ha anche stabilito delle regole per come trattarlo. Le tavole dovevano essere conservate in un recipiente costruito apposta, l'arca del patto. Anche la trasmissione del testo era severamente regolamentata.

La trasmissione scritta della Bibbia
La storia della trasmissione degli scritti della Bibbia è incomparabile nella sua esattezza e affidabilità.

Questo dovrebbe farci riflettere: Il testo biblico è stato registrato e tramandato da migliaia di persone devote: su pietra, su argilla, su papiro, su pergamena e infine su carta.

I testi venivano scritti o incisi a mano. La copia di una parte della Bibbia poteva durare dei mesi e costava una fortuna.

Il grande desiderio che molte persone avevano di possedere una Bibbia diede un impulso decisivo allo sviluppo dell'arte tipografica.

Nei paesi dove era proibito possedere o diffondere Bibbie, molte persone hanno sofferto e anche sacrificato la loro vita per questo sacro Libro. Troviamo esempi di questa devozione sia nella storia antica che in quella recente, e anche ai nostri giorni.

Cos'è che infonde un così profondo rispetto per questo libro?

•Mania religiosa?
•Ingenuità?
•Ignoranza?
O la Bibbia è veramente un libro particolare?

Ma qualcuno si pone questo interrogativo: Era possibile fin d'allora avere i testi biblici per iscritto?

Sovente è stato obiettato che la trasmissione letterale esatta della Bibbia non sia stata possibile perché a quell'epoca non esisteva una lingua scritta, e che, a motivo dell'imprecisione della comunicazione orale, fatti veri e leggende siano stati immancabilmente confusi, in modo inestricabile!

Ma la teoria, condivisa da molti, che gli uomini del tempo di Abramo (ca. 2200 A.C.) non sapessero scrivere, è stata ormai smentita.

Gli uomini sanno scrivere già da ca. 5000 anni!

Scavi eseguiti nel XIX secolo, nella regione dell'odierno Irak e della Siria, hanno messo alla luce i manoscritti i più antichi del mondo.

È qui che l'archeologo Parrot scoperse, dopo lunghi e laboriosi scavi nel palazzo del re di Mari, ben 23000 tavolette di argilla incise in caratteri cuneiformi. Si dovette ricorrere a grossi autocarri per trasportare questi testi vecchi di quasi 5000 anni.

Un archeologo italiano scoprì, circa 40 anni dopo, 15000 tavole di argilla a Tell-Mardich nella Siria. Questi vecchi reperti provengono dall'antico regno Ebla ai tempi di Abramo o forse più remoti ancora. In quei testi si trovano nomi di personaggi che incontriamo anche nella Bibbia, per esempio: Eber, Israele o anche Abramo.

I Sumeri adoperavano già circa 3000 A.C. una scrittura ideografica che è considerata fino ad oggi la scrittura più antica del mondo.

Anche presso gli Egizi e i Babilonesi l'arte dello scrivere era conosciuta e molto diffusa circa 3000 anni A.C. La scrittura geroglifica, per esempio, era talmente perfezionata che fu adoperata fino nell'anno 200 della nostra era.

Le copie erano disseminate di errori?
Un'obiezione sovente sollevata sull'affidabilità della Bibbia, si basa sui problemi che possono sorgere nel copiare i testi.

Molti si basano sul fatto che copiare testi così voluminosi è un lavoro penoso che provoca stanchezza e può quindi essere causa di errori di disattenzione.

Più il copista lavorava veloce, più tali errori potevano essere frequenti. Quando poi il testo è stato copiato da successive generazioni di scrittori, come nel caso della Bibbia - prima che si inventasse la stampa, che permette di riprodurre gran numero di esemplari evitando ogni errore - chissà quanti errori si sono moltiplicati da copia a copia.

Invece, le ricerche fatte sui testi biblici hanno dimostrato che questo fenomeno non si è avverato.

Più di 3000 manoscritti della Bibbia ebraica, riconosciuti antichi, concordano in modo ammirevole fra di loro e confermano il testo stampato.

Anche le parti più antiche della Bibbia, che furono scritte circa 3500 anni fa, sono state fedelmente tramandate fino ai nostri giorni.

Come è stato possibile raggiungere questa fenomenale precisione?

I testi dell'Antico Testamento sono stati scritti negli anni fra il 1500 e il 400 A.C., in lingua ebraica e in parte anche in aramaico.

Questi testi sono stati copiati e ricopiati con grande accuratezza, e tramandati così da una generazione all'altra.

Spinti da un profondo rispetto per le Sacre Scritture, i Giudei, per trascrivere in modo corretto, dovevano, allora come oggi, osservare diverse regole. Una di queste, per esempio, consisteva nel contare il numero delle lettere o il ripetersi di un vocabolo ed effettuarne il controllo.

Chi ha scritto la Bibbia?
Cosa significa "ispirazione"?
Come nascono comunemente i libri? In linea di massima, ogni libro ha il suo autore. L'autore prepara il manoscritto e lo trasmette ad una casa editrice che se è necessario, propone delle modifiche prima di farlo stampare. A volte invece è l'editore stesso che, volendo pubblicare un libro secondo la sua idea, si rivolge ad un autore adatto.

Alcuni libri, che hanno richiesto anni di lavoro, sono respinti, per essere a volte ripresi molto più tardi. Altri libri invece nascono nello spazio di pochi mesi. Può capitare che un'opera non possa neppure essere portata a termine durante la vita dell'autore e rimanga sovente inedita.

Per quanto riguarda la Bibbia la cosa si è svolta in modo del tutto diverso: La Bibbia è composta da 66 libri (o meglio, da 70 se i 5 libri dei Salmi vengono contati separatamente) che sono stati scritti da circa 40 autori diversi. Sovente il nome dell'autore non viene neanche indicato. Gli scrittori della Parola di Dio sono vissuti in tempi diversi, provenivano da culture diverse, da diverse classi sociali, ed esercitavano professioni diverse.

La Bibbia definisce i profeti dell'Antico Testamento come uomini che «hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo» (2 Pietro 1:21).

Erano uomini che avevano ricevuto un messaggio da Dio stesso. Essi annunciavano o scrivevano la Parola di Dio sotto la guida del suo Spirito. Questo è ciò che si definisce come ispirazione.

Ispirazione, non vuol dire che gli scrittori della Bibbia fossero spinti da un impulso soprannaturale, come si dice di un poeta che si lascia "ispirare" da un determinato pensiero per scrivere una poesia. In questo modo, gli scrittori della Bibbia sarebbero sì stati ispirati, ma ciò che avrebbero scritto sarebbe stato un prodotto loro del proprio intelletto. Tali scritti non conterrebbero evidentemente nessuna autorità divina.

La Bibbia dice ancora: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio» (2 Timoteo 3:16).

L'espressione: "ispirata da Dio", potrebbe anche essere tradotta con: "soffiata dentro da Dio". Questo oltrepassa quindi di molto il significato che comunemente si dà alla parola "ispirazione".

Ogni Scrittura, cioè la Bibbia nel suo insieme, contiene le parole che Dio ha voluto comunicare agli uomini. Non solo gli scrittori erano spinti dallo Spirito Santo, ma Dio dava loro le parole esatte che dovevano scrivere.

Attacchi contro la Bibbia
Già dalle sue origini, si è tentato di discreditare la Bibbia. Da secoli, gli uomini tentano di distruggerla.

Re e imperatori si impegnarono in questo con uno zelo fanatico. Nell'anno 303 d.C., l'imperatore romano Diocleziano ordinò lo sterminio di tutti i Cristiani e del loro Libro sacro. Appena 22 anni dopo, l'imperatore Costantino conferiva allo stesso Libro - la Bibbia - un'autorità incontestabile e ne faceva eseguire 50 copie a sue spese.

Diverse orazioni funebri sono state fatte sulla Bibbia, compresa quella dal razionalista francese Voltaire!

La Parola di verità non può essere distrutta! Molti suoi avversari sono già morti, e molti biasimatori confutati; la Bibbia ha resistito come una roccia irremovibile.

Non solo la Bibbia è stata tramandata in modo miracoloso, ma è pure sopravvissuta miracolosamente a tutte le persecuzioni.

La Bibbia è il libro più contestato di tutti, ma è anche il più diffuso e ricercato. E ciò malgrado tutte le opposizioni e le persecuzioni che in alcuni paesi vi sono ancora nei nostri giorni.

Dio dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Luca 21:33).

I discorsi oltraggiosi contro la Bibbia, che avvengono tuttora, confermano le parole dell'apostolo Paolo:

«Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole (= miti, storie inventate e irreali)» (2 Timoteo 4:3-4).

L'invenzione dell'arte tipografica al servizio della Bibbia
Il grande inventore: Johann Gutenberg
Nell'anno 1445 il tipografo di Magonza Giovanni Gensfleisch, chiamato comunemente Giovanni Gutenberg, inventò la stampa a caratteri mobili. Nei primi anni poteva stampare solo scritti poco voluminosi; ma già nel 1450, l'invenzione della fusione dei caratteri di piombo gli permise di stampare la Bibbia latina "delle 42 righe".

Gutenberg doveva fabbricarsi tutto quello che necessitava per la stampa, dai caratteri tipografici fino all'inchiostro. Ciò che non poteva fare da solo, lo faceva fabbricare secondo i propri progetti.

Per conferire alla stampa l'aspetto di un manoscritto, Gutenberg non si accontentò delle 26 lettere dell'alfabeto ma creò dei segni di abbreviazione e delle doppie lettere intrecciate una con l'altra.

Grazie ai 290 segni grafici creati da Gutenberg, la stampa non si distingueva quasi da un manoscritto. Per una pagina della Bibbia a 42 righe, erano necessarie circa 2500 lettere.

Per delle ragioni pratiche, era necessario avere a disposizione le lettere per diverse pagine. Ciò significa che bisognava aver fuso circa 100000 caratteri di piombo!

Questa prima Bibbia non fu solo stampata su carta ma anche su pergamena. Per ogni esemplare erano necessari 340 grossi fogli di carta o di pergamena, il che significa la pelle di 170 vitelli.

Spese enormi
A motivo delle grandi spese, Gutenberg giunse rapidamente alla fine dei suoi mezzi finanziari. Per ben due volte il commerciante Giovanni Fust gli venne in aiuto con una somma di 800 fiorini (a quei tempi, con 10 fiorini si poteva vivere comodamente un anno intero); ciò permise di terminare, già nel 1452, i preparativi per la stampa della prima Bibbia.

In quell'epoca, nella tipografia di Gutenberg lavoravano sei compositori. Per comporre una pagina ci voleva circa una giornata, mentre in un'ora la pressa produceva 10 copie. Queste venivano poi appese ad asciugare.

Gutenberg lasciava la prima lettera di ogni capitolo in bianco. Questa veniva poi scritta a mano da uno specialista con l'inchiostro rosso. Lo stesso artista pitturava in rosso anche i ricchi ornamenti dei titoli.

Quanto doveva essere grande l'interesse per la Parola di Dio per spingere la gente ad investire somme e fatiche enormi pur di possedere una Bibbia!

Ci vollero due anni interi per terminare completamente la prima edizione. Questa fu in breve tempo esaurita malgrado il prezzo elevato (una Bibbia costava fra 40 e 50 fiorini).

La prima edizione della Bibbia uscì in 180 esemplari. Di quest'edizione, ci sono pervenuti appena dei frammenti di 45 esemplari. Tali frammenti hanno oggi un valore di milioni di dollari.

Le tipografie si moltiplicano
Gli anni che seguirono videro nascere altre tipografie in diverse città della Germania. Nel 1466, Mentelin editò a Strasburgo la prima Bibbia in tedesco. Seguirono poi le edizioni di Augusta, Norimberga, Colonia, Amburgo, e altre. Per questo motivo, già fin prima dell'epoca di Martin Lutero esistevano ben 18 versioni tedesche della Bibbia stampata.

Purtroppo queste presentavano due grandi inconvenienti. In primo luogo, erano tutte tradotte dal latino, e non dalla lingua del testo originale, e di conseguenza inesatte. Secondariamente, non esisteva un'unica lingua tedesca, per cui solo una parte del popolo poteva leggere una determinata traduzione.

Anche in Olanda, in Francia, in Italia e in Spagna si stamparono Bibbie. Presto seguirono edizioni in ceco, in polacco, in russo e persino in etiopico.

Già nel XV secolo, la Bibbia stampata aveva conquistato il mondo!

Nei paesi dell'Europa centrale, all'inizio della Riforma, erano già state stampate e diffuse circa 70000 Bibbie. A questa cifra bisogna aggiungere circa 120000 esemplari del libro dei Salmi e di altri libri dell'Antico Testamento, e circa 100000 esemplari del Nuovo Testamento. È interessante tenere presente che le singole edizioni raggiungevano al massimo una tiratura di 300 esemplari.

L'epoca delle società bibliche
Edizioni convenienti per un'ampia diffusione
Il motivo che spinse il formarsi di società bibliche, fu il grande desiderio di mettere a disposizione degli uomini di tutto il mondo la Parola di Dio, la Bibbia, a un prezzo accessibile.

A fine di raggiungere tirature molto alte, si fece appello a fondazioni, collette e doni, e si rinunciò al guadagno. In questo modo, si giunse, nel XVIII secolo, ad un prezzo di due groschen per il Nuovo Testamento e di nove groschen per l'intera Bibbia. E all'inizio del secolo XX fu possibile editare il Nuovo Testamento per due soldi e la Bibbia per una lira, quindi ad un prezzo assolutamente fuori concorrenza per un libro così voluminoso.

L'idea fondamentale delle società bibliche nacque già all'inizio del XVI secolo. All'epoca della controriforma, il cavaliere Anemont de Coct, fuggendo dalla Francia, si rifugiò a Basilea e sacrificò tutto il suo patrimonio per far stampare Bibbie a prezzo conveniente.

Traduzione della Bibbia in molte lingue
L'instancabile lavoro di traduzione della Bibbia va di pari passo con la diffusione che viene fatta. Al tempo di Martin Lutero che completò la traduzione della Bibbia dal testo originale in tedesco nel 1534, la Bibbia era stata tradotta in circa 15 lingue diverse.

Nel 1600 esisteva già in 40 lingue e nel 1700 si contavano 52. Poi il numero delle traduzioni aumentò rapidamente. Nel 1800 se ne contavano 75 e nel 1900 ben 567. Attualmente la Bibbia o parti di essa sono tradotti in oltre 2000 lingue e questo numero è in continuo aumento.
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R_Francesco

Pace  biogio...

 

dalla lettura del "trattato", si ha la chiara visione di quella che è la potenza di Dio e quello che gli uomini possono, se da Lui guidati. Mia ha fatto veramente piacere, l'opportunità che questo tuo post ci ha data, per "vedere" quasi, la mano di Dio all'opera.

Francesco 

 

Inviato da Gianni57 il

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