Molto spesso si dice, anche tra chi non ha ancora fatto di Dio il proprio scopo di vita. "Forse i soldi non fanno la felicità, ma tranquillizzano". Scopriamo insieme, indagando la storia di alcune persone famose, se è veramente così.
 
Il denaro non basta per rendere felici; ma tranquillizza?


Se la miseria procura preoccupazione e tristezza, la ricchezza non basta a rendere felici. Citeremo alcuni fatti a conferma di questo.

Diversi anni fa i giornali hanno parlato della più grande asta di diamanti del secolo. Si trattava della collezione di Nina Dyer. Nina era stata un'indossatrice, nota in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua ricchezza. Aveva tutto ciò che poteva desiderare: un aereo privato, una magnifica villa nei pressi di Parigi e diverse automobili di lusso. In casa teneva una pantera nera che le faceva compagnia! All'età di 24 anni sposò un barone, grande industriale tedesco, che le regalò un'isola nel mare delle Antille. Purtroppo, il matrimonio fu molto breve: durò solamente 90 giorni. I due si separarono e a Nina toccò una fortissima somma di denaro.

Neppure il secondo matrimonio con un ricco principe la rese felice. Vi fu un secondo divorzio e, a quanto pare, ella ricevette come indennità altri milioni di dollari. Da allora visse, con tutta questa fortuna, nella sua villa a Garches, nella periferia parigina, finché un giorno, a soli trentacinque anni, fu trovata morta sul suo letto. Sul tavolino da notte, due tubetti di pastiglie vuoti. Un giornale scriveva: «La storia del sonnifero preso per sbaglio in una dose troppo forte da Nina Dyer è tanto poco credibile come fu quella di Marilyn Monroe.»

Così, tutti i suoi preziosi gioielli furono venduti all'asta. Non aveva forse avuto tutto ciò che un essere umano può desiderare? Ma non è il denaro a rendere felici e a dare la serenità interiore.

Sentite ancora il caso di Brian Epstein, il manager dei quattro Beatles. Aveva preso George, John, Paul e Ringo dai bassifondi di Liverpool e li aveva portati al successo. I Beatles furono ammirati e onorati in tutto il mondo. I loro dischi si vendettero in quantità impressionante. Non solo loro, ma tutti coloro che in un modo o nell'altro ebbero a che fare con loro guadagnarono milioni di dollari. Ma tutto era dovuto all'abilità di una persona: Brian Epstein, o "Eppie" come lo chiamavano i Beatles.

Un giorno, però, il maggiordomo trovò Eppie morto nel suo appartamento. Chi parlava di droga, chi di suicidio, ma di preciso non si seppe mai nulla. Nessuno avrebbe creduto che il successo e la ricchezza di cui quell'uomo godeva non lo avrebbero soddisfatto. Chi poteva pensare che il famoso Eppie non trovasse più senso nella vita? Ecco perché i giornali diedero così poca importanza al fatto.

Uno dei quattro Beatles disse un giorno: «Abbiamo praticamente tutto ciò che si può ottenere con il denaro. Quando però si è giunti a questo punto, tutto ciò che si può comprare non interessa più. Si cerca allora qualcosa di completamente diverso.» Così, si sono recati in India per studiare la "felicità" presso il grande Yogi Maharishi. Ma già prima che finissero i tre mesi di corso, abbandonarono il maestro di yoga e tornarono a casa commentando: «Anche lui è solo un uomo. Ci aspettavamo qualcosa di più.»

Così questi cantanti miliardari di Liverpool hanno continuato a cercare la felicità. «Stiamo ancora cercando qualcosa d'altro», disse Ringo a un giornalista che lo intervistava.

Friedhelm König
 
Inviato da alex il

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